Procura di Palermo. Procedura di trasferimento per Messineo
Avviata la procedura di trasferimento per il procuratore di Palermo Francesco Messineo. Il Consiglio Superiore della Magistratura ha avviato la relativa procedura. Secondo il Csm, il rapporto privilegiato intrattenuto con l’ex procuratore aggiunto Antonio Ingroia avrebbero finito per condizionare le decisioni di Messineo. Una situazione che avrebbe determinato spaccature e incomprensioni nell’ufficio. Il procuratore, infine, non avrebbe favorito la circolazione delle informazioni. Un difetto di coordinamento, la cui conseguenza “sarebbe stata la mancata cattura del latitante Matteo Messina Denaro”. Così scrive il Csm nell’atto di incolpazione, citando l’accusa del procuratore aggiunto Leonardo Agueci.
A giugno 2012 scattò l’arresto di una ventina di mafiosi o presunti tali di Agrigento. Tra questi c’era Leo Sutera, indicato come il nuovo uomo forte della provincia. Il suo arresto avrebbe mandato all’aria la pista che avrebbe potuto portare i carabinieri del Ros al boss di Castelvetrano. Il procuratore aggiunto Teresa Principato non le mandò a dire e scrisse una e mail ai colleghi della Dda, criticando la scelta del procuratore Messineo di dare il via libera al blitz. I carabinieri erano davvero convinti che la pista Sutera fosse quella giusta. Sutera era stato stato fotografato mentre ritirava dei pizzini la cui paternità sarebbe di Messina Denaro.
Messineo non commenta la procedura aperta nei suoi confronti. Lo fa invece Ingroia sulle pagine di Repubblica, che fa intuire un tentativo di fermare i magistrati che indagano sulla trattativa Stato-Mafia. “Quando il procuratore era critico sulla nostra inchiesta, non gli è successo niente – spiega l’ex coordinatore del pool – Adesso che è venuto alla prima udienza del processo, per stare al fianco dei pubblici ministeri, è stato messo sotto accusa. E con lui anche il pm di punta del caso, Nino Di Matteo, accusato ingiustamente di avere rivelato l’esistenza delle telefonate di Mancino con Napolitano. Naturalmente – dice Ingroia – i guai sono soprattutto per me”. “Non lo so se c’é una regia – prosegue – ma ci sono coincidenze singolari ed eloquenti con quanto avevamo verificato durante l’indagine”. “La verità è amara – sottolinea Ingroia – chi tocca l’indagine trattativa passa i guai.”