Palermo. Truffa allo Stato per esenzioni e contributi, 25 denunce
La Guardia di Finanza di Palermo ha denunciato 25 persone per false attestazioni e indebita percezione di contributi pubblici. Alcuni avevano dichiarato di avere diritto all’esenzione dal pagamento del ticket sanitario, usufruendo indebitamente di prestazioni a danno del servizio sanitario, altri avevano attestato di possedere i requisiti di legge per potere essere ammessi al gratuito patrocinio a carico dello Stato per spese di giustizia, previsto solo per i soggetti non abbienti e non in grado di pagare le parcelle dei difensori di fiducia o di ufficio, altri avevano attestato di avere diritto, sulla base del reddito del nucleo familiare, a un contributo sul canone di locazione dovuto ai proprietari degli immobili in locazione, ancora altri avevano dichiarato di avere i requisiti di legge previsti per l’erogazione del cosiddetto “assegno di maternità” da parte dell’Inps o di essere residenti in Italia percependo i cosiddetti “assegni sociali” pur risultando iscritti all’Aire (l’Anagrafe dei soggetti italiani residenti all’estero).
Il tutto con dichiarazioni o autocertificazioni non veritiere. Nelle ultime settimane, i Reparti del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Palermo hanno sviluppato numerosi controlli mirati a verificare l’effettivo possesso dei requisiti di legge previsti alla scopo di individuare casi di frode in danno della finanze pubbliche e dei cittadini bisognosi che ne hanno effettivamente diritto.
Complessivamente, sono stati 58 i controlli eseguiti nei confronti di queste categorie di percettori di agevolazioni pubbliche, di cui 25 – pari a circa il 43% – conclusisi con la denuncia di altrettanti soggetti che, a vario titolo, ne hanno indebitamente beneficiato per aver attestato falsamente di rientrare in determinate fasce di reddito, o per avere omesso l’indicazione di dati e notizie riguardanti il patrimonio personale e familiare, ovvero per non avere dichiarato altre agevolazioni già usufruite oppure, infine, per avere mentito sulla propria residenza.
L’importo delle somme illecitamente riscosse ovvero non pagate, con conseguente danno all’erario, ammonta complessivamente a circa 300 mila euro.