Montelepre. Liberi Tutti, riflessione su “i paladini del bene comune”
Liberi Tutti, movimento politico nato a Montelepre nel 2009 dice la sua sulla riorganizzazione di gruppi e partiti in vista delle prossime elezioni amministrative dalla data ancora incerta. Infatti in Comune, dopo le vicende che hanno coinvolto l’ex sindaco Giacomo Tinervia, non è ancora arrivato il commissario che dovrebbe prendere in mano le redini della macchina burocratica. In lungo post sul social network facebook -del quale vi proponiamo una sintesi- i rappresentanti di Liberi Tutti, analizzano la politica monteleprina definendola “con una memoria corta corta, e una faccia tosta non indifferente”. La giostra è iniziata -dicono dal movimento- per formare le compagini elettorali e non c’è nulla di politico o di programmatico a governare le dinamiche di queste composizioni, tutti possono stare con tutti, al di la delle proprie storie personali, delle proprie convinzioni o delle proprie idee. La strategia è una e una sola: danneggiare lo schieramento avversario e consumare qualche vendetta. L’unico scopo è quello di acquisire al proprio schieramento potenziali “grandi elettori”. Dinamiche più da calciomercato che da politica. La cosa che più colpisce -si legge ancora nel post del movimento- è che tutti ma proprio tutti usano le solite parole d’ordine che in questi contesti vanno usate: rinnovamento della classe dirigente, spazio ai giovani, etica nella politica, competenza, trasparenza, lotta alla mafia e soprattutto ricerca del bene comune. Sentir cavalcare questi valori da chi negli ultimi vent’anni o forse più, ne ha fatto scempio è o meglio sarebbe veramente troppo. I valori ed i principi che dovrebbero essere sacri, e che dovrebbero regolare la vita politica e sociale di ogni comunità, sono divenute sterili enunciazioni di facciata che non significano più nulla. Alla prossima tornata elettorale -conclude Liberi Tutti- cercheremo di non dimenticare nulla di ciò e di chi ha ridotto la politica nostrana e il nostro paese in queste condizioni. Il resto sarà una ovvia conseguenza.