Montelepre, disabile da un anno chiede posto auto riservato
Da un anno attende dal Comune di Montelepre, attraverso il locale comando dei vigili urbani, l’autorizzazione per la creazione di un passaggio ad hoc, con posto macchina per disabili riservato, davanti la sua dimora, ma ad oggi, secondo quanto racconta Franca Giuseppa Iacona, infermiera professionale in pensione, questo diritto continua ad esserle negato. Operata di tumore al seno e attualmente in terapia chemioterapica, la donna, che vive da sola in un condominio di Via Circonvallazione, per le sue condizioni di salute che limitano pesantemente le sue forze, si è accomodata, piuttosto che nell’appartamento al primo piano dello stesso stabile, nel magazzino al piano terra, di cui è pure proprietaria e che ha adattato alle sue esigenze. Consapevole dei propri limiti motori e preoccupata per le incerte prospettive di vita, Franca Giuseppe Iacona, patentata da oltre 40 anni, ha donato le sue automobili ai nipoti che la seguono e l’accompagnano per le sue necessità. Una decisione che, a sua insaputa, le sarebbe costato il diniego da parte del comando dei vigili urbani. Attenendosi al codice della strada, un anno fa, con una nota, il comandante Giuseppe Morici le ha comunicato, infatti, che per autorizzare il posto macchina riservato, in caso di particolari disabilità, il richiedente deve avere due requisiti indispensabili: la patente di guida, che all’epoca non risultava agli atti della polizia municipale e il possedimento di un’automobile. Il dialogo epistolare tra la donna e i vigili urbani, secondo quanto afferma il comandante Morici, si è concluso con la comunicazione dell’assenza dei requisiti inviata all’interessata. L’ufficiale sostiene, infatti, di non avere ricevuto null’altro dalla donna. Franca Iacona, dal canto suo, sostiene pure di essersi rivolta ai carabinieri, non specificando se verbalmente o per iscritto, e di avere avuto rassicurazioni che la polizia municipale stesse accertando se l’area di pertinenza allo stabile in cui andrebbe riservato il parcheggio, fosse pubblica o privata. Nel frattempo, la donna, peraltro alle prese con aspri rapporti con i condomini che parcheggerebbero ovunque, si appella alla sensibilità degli interlocutori, in particolare delle istituzioni, per avere risolto il proprio problema.