Ato Palermo 1. Bilanci in perdita, il tribunale condanna tre comuni
La terza sezione civile del Tribunale di Palermo ha rigettato l’istanza presentata nel 2009 dai sindaci di Balestrate, Montelepre e Giardinello che avevano impugnato i bilanci dell’Ato rifiuti
Palermo 1. In particolare gli amministratori dell’epoca sostenevano che i bilanci dovevano essere chiusi in perdita rispetto ai costi stabiliti dal piano industriale. Una vicenda che vedeva contrapposti, da una parte, il Consiglio di Amministrazione della Servizi Comunali Integrati, guidato dall’allora presidente Giacomo Palazzolo, e dall’altra parte, i sindaci dei comuni che all’epoca dei fatti erano Tonino Palazzolo, Giacomo Tinervia e Salvatore Polizzi (soci della stessa società). Il Cda, a sostegno della propria tesi, ha fatto riferimento all’articolo 6 dello Statuto della società, secondo cui “i costi di ciascun servizio svolto dall’Ato, devono essere perequati per tutti i comuni dell’ambito territoriale, prescindendo dalla localizzazione degli impiegati e dall’organizzazione del servizio”. Ma gli amministratori, assistiti dall’avvocato Giancarlo Pellegrino, chiesero la nullità del bilancio 2007 perché redatto in violazione di chiarezza, veridicità e correttezza.
La terza sezione del Tribunale presieduta dal giudice Caterina Grimaldi Di Terresena, con una sentenza emessa ieri, ha rigettato la domanda dei sindaci, dando invece ragione all’Ato, difeso dall’avvocato Alberto Stagno D’Alcontres. Gli enti locali condannati, oltre a pagare le spese legali quantificate in 9000 euro dovrebbero anche restituire alla Servizi Comunali Integrati, le differenze tra i costi realmente sostenuti dalla società e quelli stabiliti dal Piano Industriale che era stato redatto sulla base di uno studio al momento della costituzione dell’Ato e quindi basato solamente su ipotesi e non su dati reali. Le motivazioni della sentenza non sono state ancora depositate.
Sulla vicenda, si dice soddisfatto l’ex presidente della Servizi Comunali Integrati Giacomo Palazzolo che dichiara: “la sentenza ridà dignità ai precedenti vertici della società ma purtroppo a pagare le spese saranno ancora una volta i cittadini”.
intervista nel tg