Operazione Atropos. Sequestrati beni per 8 milioni di euro a quattro mafiosi
Beni per 8 milioni di euro sono stati sequestrati dalla polizia a Palermo a 4 esponenti mafiosi, gia’ tratti in arresto durante l’operazione Atropos. Il blitz del 23 ottobre del 2012 si concluse con l’arresto di 41 affiliati a Cosa nostra e smantello’ le famiglie mafiose della Noce, di Altarello e di Cruillas. L’ufficio Misure di prevenzione della Questura di Palermo ha cosi’ dato esecuzione ai provvedimenti nei confronti di Fabio Chiovaro, 40 anni, Giovanni Matina, 38, Gaspare Bonura, 43 anni e Giovanni Seidita, 38 anni. I sigilli sono scattati per agenzie di scommesse, appartamenti, ditte edili, societa’ di vendita all’ingrosso di articoli per l’illuminazione, appartamenti e un negozio di abbigliamento. Sequestrate anche auto , scooter e conti correnti e rapporti bancari. L’operazione Atropos, che si concluse con 41 arresti, tutti accusati di mafia, traffico di sostanze stupefacenti, possesso ed uso illegale di armi da fuoco, estorsione ed interposizione fittizia, svelo’ i nuovi assetti che si stavano creando all’interno del mandamento della Noce, i cui vertici erano Franco Picone reggente dall’ottobre del 2010 al maggio del 2011 e Fabio Chiovaro, ritenuto dagli investigatori un soggetto particolarmente rilevante nell’ambito del mandamento della Noce in grado di dare direttive agli affiliati anche durante la sua detenzione. Il sequestro costituisce l’epilogo di indagini condotte dalla Questura attraverso un’analisi approfondita delle conversazioni intercettate nell’ambito del blitz Atropos e raffrontate con i dati patrimoniali dei personaggi segnalati al Tribunale. In tal modo gli investigatori sono riusciti ad individuare una pluralita’ di beni ed esercizi commerciali intestati a prestanome che risultavano titolari di redditi esigui. “Un dato ormai conclamato -spiegano gli investigatori- e’ l’assoluta preferenza ad investire il denaro proveniente dal racket delle estorsioni, o comunque dalle attivita’ di mafia, in sale gioco e scommesse ed internet point”. Sarebbero infatti queste le nuove frontiere degli investimenti dei boss per una duplice ragione. “Innanzitutto per gli apprezzabili vantaggi che offrono in termini di utili garantiti ma soprattutto perche’ caratterizzati da elevata velocita’ di circolazione del denaro e rapidita’ di riciclo”. Nel dettaglio a Fabio Chiovaro sono state sequestrate sei agenzie di scommesse, due autovetture e un appartamento; a Giovanni Seidita una ditta di materiali per l’edilizia; Gaspare Bonura una ditta che si occupa di lavori di edilizia e ristrutturazione, le società “il chioschetto s.r.l.”, e “il modulo s.r.l.”, una villa, tre appartamenti, un fabbricato in provincia di Trapani, un negozio di abbigliamento e quattro autovetture; a Giovanni Matina, due appartamenti a Capaci, uno a Cinisi, uno a Palermo, due scooter, conti correnti e rapporti bancari. In quattro possedevano un patrimonio di 8 milioni di euro.