Guardia di Finanza. Sequestro di beni tra Carini e Palermo
Valgono tre milioni e trecento mila euro i beni sequestrati questa mattina dalla Guardia di finanza tra Carini e Palermo. Il provvedimento colpisce Vincenzo Pipitone, Lorenzo Altadonna e Francesco Russo.
Russo, palermitano di 52 anni, è considerato organico alla famiglia mafiosa del rione Borgo Vecchio. È stato condannato due volte, nel 2000 e nel 2012, per associazione mafiosa, rapina ed estorsione. I finanzieri hanno scoperto che nonostante una modesta dichiarazioni dei redditi avrebbe accumulato un patrimonio da un milione e 300 mila euro, composto da attività commerciali, appartamenti e macchine.
Il provvedimento eseguito dalla sezione Misure di prevenzione su richiesta della Procura di Palermo colpisce anche Lorenzo Altadonna, 51 anni, e Vincenzo Pipitone, 57 anni. Il primo è considerato un imprenditore in affari con i boss per conto dei quali avrebbe investito grosse somme di denaro nell’edilizia. Per due anni è stato sottoposto alla sorveglianza speciale. Nei suoi confronti sono stati ora sequestrati a Carini un’attività di commercio al dettaglio di abbigliamento, una villa e diversi terreni, del valore complesso di oltre un milione di euro.
Pipitone, 57 anni, originario di Torretta, invece, è stato il reggente della cosca mafiosa di Carini. È stato condannato due volte, a dieci anni e mezzo per mafia e a sei anni per estorsione. Il suo nome saltò fuori per la prima volta nel 2006 nei giorni dell’operazione Gotha. Il valore dei beni a lui riconducibili supera i due milioni di euro. A conclusione delle indagini economico – patrimoniali, i finanzieri hanno sequestrato all’ex reggente della cosca di Carini una lussuosa villa del valore di circa un milione di euro, fittiziamente intestata ai suoi familiari.