Borgetto, ai domiciliari responsabile di coltivazione indoor di marijuana e detenzione illegale di arma
E’ accusato anche di detenzione abusiva di armi, il muratore di Borgetto finito ieri in manette per il reato di coltivazione e detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio. Pietro Giaimo, 36 anni di Borgetto, fino ad ieri era un insospettabile incensurato. Ma i carabinieri della compagnia di Partinico, insospettiti dagli strani movimenti registrati nei pressi della sua abitazione, hanno deciso di eseguire un perquisizione domiciliare. I militari, una volta dentro, in una delle stanze della casa, hanno scoperto una botola aperta, fornita di scala di ferro, che collegava il vano ad un altro locale ricavato sotto il livello del pavimento. E proprio lì, in quel momento, i carabinieri hanno sorpreso Giaimo mentre era intento a tagliare delle piante di canapa indiana. Il locale di circa 12 mq, con pareti in cemento, era stato realizzato ad hoc per ospitare una vera e propria serra artificiale in cui produrre e coltivare canapa indiana. Infatti all’interno del locale si trovavano un condizionatore d’aria acceso e funzionante, 58 vasi di plastica per la coltivazione, alcuni bidoni di plastica da 5 litri pieni di fertilizzante, un aspiratore d’aria collegato con un tubo di alluminio, con accanto un areatore, entrambi funzionanti, un quadro elettrico con 10 contatori, un secchio contenente apici di piante di cannabis secchi per un totale di circa 600 grammi. Alle pareti opposte della stanza erano tesi alcuni fili di ferro che sorreggevano delle lampade alogene e 42 piante di cannabis indica, prive di radici, parzialmente essiccate, alte circa 1 mt ciascuna. Inoltre, al piano primo dell’abitazione è stato rinvenuto un sacchetto di plastica con 50 grammi di marijuana. In un’altra casa nella disponibilità di Pietro Giaimo, infine, è stata rinvenuta una pistola modello Revolver calibro 38 special e 50 cartucce dello stesso calibro, illegalmente detenute. Il malvivente, attualmente, è agli arresti domiciliari.