Allarme dell’Anci Sicilia: comuni in ginocchio, domani bandiere a mezz’asta

I sindaci siciliani proclamano lo stato di agitazione per i tagli della Finanziaria regionale, che intendono impugnare nella parte che riguarda l’addizionale all’accise dell’energia elettrica, ed invieranno una nota ai prefetti dell’Isola per informarli che in questa drammatica situazione, non sono in grado di garantire un minimo di coesione sociale. 
E domani, giornata dedicata ai festeggiamenti per l’Autonomia siciliana, in tutti i municipi verranno esposte, per protesta, le bandiere a mezz’asta.
Sono le iniziative più eclatanti progettate e discusse durante i lavori del Consiglio regionale dell’AnciSicilia, che ha anche approvato un ordine del giorno in cui si chiede al Governo regionale di provvedere al riequilibrio del Fondo, riportandolo quantomeno ai parametri approvati nel 2012.
«Dopo l’impugnativa del commissario dello Stato – ha spiegato Giacomo Scala, presidente dell’Associazione dei comuni siciliani – vogliamo ancora una volta lanciare il nostro grido d’allarme per ciò che riguarda i tagli irragionevoli al Fondo per le Autonomie locali, impoverito di circa 200 milioni di euro. Ciò, come è ovvio, mette in ginocchio non solo il sistema dei comuni, ma l’intero “sistema Paese”. Al governo regionale chiederemo, quindi, un nuovo documento finanziario che aiuti gli enti locali a risollevarsi, a lavorare alla luce del sole e non in trincea. Il presidente Crocetta, che in campagna elettorale si è presentato come il sindaco dei siciliani, non può ignorare questa fase drammatica e non preoccuparsi della stabilità del sistema degli enti locali. Proprio per questo motivo – continua Scala – abbiamo già inviato al presidente della Regione una nota in cui chiediamo un incontro urgente, mentre mercoledì prossimo avvieremo un dialogo con gli assessori regionali di competenza per chiudere l’accordo sul patto di stabilità».
I sindaci siciliani denunciano «un quadro desolante in merito ai trasferimenti regionali, decurtati pesantemente: in 5 anni il Fondo delle Autonomie Locali è stato quasi dimezzato.
Dai 913 milioni del 2009 si è passati ai 506 milioni del 2013; pertanto nel quinquennio i trasferimenti regionali sono diminuiti di 407 milioni di euro ovvero del -44,5%. 

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