Processo Carthago. Il pg chiede la conferma delle condanne per Giambrone e Brugnano, e l’aumento di pena di un anno per Nania

Il procuratore generale Daniela Giglio ha completato ieri la requisitoria nel processo Carthago che vede imputati boss e gregari della cosca mafiosa di Partinico e Borgetto ma anche l’ex latitante di Altofonte Domenico Raccuglia. Davanti alla terza sezione della Corte d’appello presieduta da Raimondo Loforti, giudice relatore Mario Conte, il procuratore generale ha chiesto la conferma delle condanne emesse con la sentenza del 23 aprile delle scorso anno. Per Francesco Nania che aveva avuto 14 anni, la richiesta è stata di 15 anni, per Giuseppe Giambrone la convalida a 9 anni e per Pietro Brugnano a 5, quest’ultimo inoltre aveva ottenuto la derubricazione da associazione mafiosa a concorso esterno. Per Giambrone il procuratore Giglio ha ricostruito la partecipazione al “sodalizio criminoso” anche nel periodo che va da novembre 2004 a maggio 2008, dal quale era stato assolto in tribunale. Secondo l’accusa, centrali sono state le figure di Francesco Nania e Giuseppe Giambrone nell’agitatissima zona di Borgetto e Partinico le cui cosche erano alleate con la mafia di Domenico Raccuglia. Proprio Nania e Giambrone facevano da ponte con gli Stati Uniti, dove avevano ramificazioni e dove erano stati a lungo latitanti. La settimana scorsa le pene erano state invece chieste per il boss di Altofonte -la proposta era di ribadirgli i 20 anni di carcere- per Santo Musso la conferma di condanna a 10 anni e per Salvatore Corrao l’aumento di pena di due anni, da 14 a 16, in quanto considerato capo e promotore dell’associazione mafiosa. Dunque la sentenza di primo grado pronunciata dal tribunale il 23 aprile dello scorso anno, viene confermata per i sei imputati quasi del tutto. L’operazione Carthago dei carabinieri del gruppo di Monreale nel gennaio del 2009 aveva smantellato il mandamento di Borgetto e Partinico ma aveva anche ricostruito la lunga catena di sangue per il controllo del territorio, degli affari e delle estorsioni. Sei omicidi e uno tentato vennero consumati negli anni precedenti al blitz tra il 2005 e il 2008

fonte: Giornale di Sicilia

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