Processo Carthago. Chiesta la conferma delle condanne per tre imputati
di Redazione
Gli imputati sono della zona di Borgetto e Partinico ma tra loro c’è anche il capomafia di Altofonte Domenico Raccuglia arrestato dopo 13 anni di latitanza. Il processo al mandamento di provincia scaturisce dall’operazione Carthago che nel gennaio 2009 portò in cella 23 persone tra boss e gregari di Cosa Nostra. Nell’udienza di ieri il procuratore generale Daniela Giglio ha chiesto la conferma della condanna a 20 anni per Raccuglia, a 10 anni per Santo Musso di Borgetto e l’aumento da 14 a 16 anni per Salvatore Corrao, anch’egli di Borgetto, indicato come capo e promotore dell’associazione mafiosa. Il processo è stato aperto con la relazione del gup Mario Conte contro Raccuglia e altri cinque presunti mafiosi che avrebbero appoggiato l’ex super latitante. Il procuratore generale Giglio ieri ha chiesto le prime tre condanne per Musso, Corrao e Raccuglia e completerà la requisitoria la prossima settimana, trattando le posizioni di Francesco Nania di Partinico e di Giuseppe Giambrone e Pietro Brugnano entrambi di Borgetto ed entrambi fuori dal carcere. Nella prima sentenza pronunciata il 23 aprile dello scorso anno Nania aveva avuto 14 anni, Giambrone 9 e Brugnano 5 anni. Quest’ultimo inoltre aveva ottenunto la derubricazione da associazione mafiosa a concorso esterno. L’operazione Carthago dei carabinieri del gruppo di Monreale aveva smantellato il mandamento di Borgetto e Partinico ma aveva anche ricostruito la lunga catena di sangue per il controllo del territorio, degli affari e delle estorsioni. Sei omicidi e uno tentato vennero consumati negli anni precedenti al blitz tra il 2005 e il 2008