Operazione Nuovo Mandamento. Una super cosca capitanata da Antonio Sciortino

Una super struttura mafiosa con base operativa a Camporale. E’ questo il nuovo mandamento dal quale prende il nome l’operazione dei Carabinieri del Gruppo di Monreale. Si tratta della prosecuzione naturale del blitz Perseo del dicembre 2008, in quell’occasione furono arrestate 99 persone. Oggi 37. L’ordine di riformare Cosa Nostra e soprattutto di allargare i suoi confini è arrivato direttamente dal carcere, ad occuparsene doveva essere Antonino Sciortino, 51 anni allevatore di Camporeale. Tornato in libertà nel 2011, dopo dodici anni di galera è stato seguito per un anno e mezzo dai militari e da i magistrati di Palermo che così sono riusciti ad entrare dentro gli ultimi segreti dell’organizzazione mafiosa. Un super mandamento che comprendesse i territori di San Giuseppe Jato, Partinico, Altofonte, Borgetto, Giardinello, Torretta e Monreale era il sogno del boss Domenico Raccuglia. Un’alleanza senza precedenti, tanto che due degli indagati Giuseppe Lombardo di Montelepre e Francesco Vassallo di Altofonte affermavano “una potenza di questa maniera non c’è mai stata”. Le microspie hanno poi ascoltato uno dei presunti assassini di Giuseppe Billitteri mentre si prepara: “Pigliami due, tre lacci… Due tre lacci puliti prendimi”. Solo qualche ora dopo si è capito a cosa servivano quelle corde. A strangolare un uomo. Billitteri è stato inghiottito dalla cosiddetta lupara bianca il 22 marzo del 2012 da Altofonte. Il regista del crimine fu Giuseppe Lucido Libranti 39 anni di Monreale. Billitteri fu attirato nella casa di Giuseppe Antonio Vassallo 40 anni, vice di Giuseppe Marfia 52 anni, e fu strangolato. Complice del delitto il monteleprino Giuseppe Lombardo, Francesco Lo Cascio e Giuseppe Micalizzi. La vittima era un venditore ambulante incensurato, legato da un vincolo di parantela con Sergio Damiani uomo d’onore di Monreale. Billitteri è stato ucciso perchè Antonio Sciortino non voleva riconoscere il ruolo di vertice della famiglia di Monreale Vincenzo Madonia. Il cadavere di Billitteri fu occultato a Camporeale. Ma non ci sono solo omicidio nel Nuovo Mandamento, c’è business e gli affari venivano decisi in una masseria di contrada Arcivocale di Monreale ma ubicata fra i comuni di San Cipirello e Corleone lungo la SP4, indicata come la sede centrale del mandamento. Tra le tante azioni delittuose poi, oltre alle quattro estorsioni, una a Monreale, due a Montelepre ed una a Giardinello, ad alcuni degli indagati viene contestata pure la detenzione illegale di armi e i furti di bestiame. Nel maggio del 2012 durante una perquisizione in una stalla di Pioppo nella disponibilità di Ignazio Grimaudo, cugino di Giuseppe Libranti Lucido, erano state rinvenute e sequestrate armi e munizioni ma anche passamontagna e maschere di carnevale. In provincia di Palermo e in quella di Trapani, invece sono stati messi a segno furti di bestiame, a comandarli era Salvatore Mulè di San Cipirello. Inoltre l’operazione i oggi ha permesso di sottoporre a sequestro preventivo l’imprese edile riconducibile a Giuseppe Libranti Lucido di Pioppo, che garantiva il controllo di Cosa Nostra nel settore edilizio monrealese sia privato che pubblico.
Di seguito tutti i nomi degli arrestati dell’operazione Nuovo Mandamento: Antonino Sciortino, Salvatore Mulè, Giuseppe Speciale, Giuseppe Libranti, Francesco Lo Cascio, Giuseppe Lo Voi, Giuseppe Lombardo, Giuseppe Marfia, Francesco Matranga, Giuseppe Micalizzi, Francesco Vassallo, Giuseppe Antonio Vassallo, Salvatore Tocco, Vincenzo Madonia, Christian Madonia, Antonio Badagliacca, Davide Buffa, Francesco Sorrentino, Salvatore Romano, Santo Porpora, Domenico Billeci, Carmelo La Ciura, Onofrio Buzzatta, Vincenzo La Corte, Ignazio Grimaudo, Giovanni Rusticano, Salvatore Lombardo classe 1922, Giuseppe Abbate, Antonino Giambrone, Angelo Cangialosi, Giacomo Tinervia, Sergio Damiani, Calogero Caruso, Salvatore Prestigiacomo, Valica Buzila, Giovanni Longo e Sebastiano Bussa. 

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