Monreale, cerimonia di insediamento del nuovo Vescovo.
Da vescovo di Piazza Armerina ad arcivescovo di Monreale. Si è insediato ieri pomeriggio, con cerimonia solenne nel Duomo di Monreale, monsignor Michele Pennisi. Subentra a Salvatore Di Cristina che nei mesi scorsi si è dimesso per limiti di età. Michele Pennisi, 66 anni nato a Grammichele in provincia di Catania, si è distinto per il suo impegno pastorale antimafia, tanto che nel febbraio 2008 gli è stata assegnata la scorta, dopo aver ricevuto un volantino con minacce di morte dalla mafia gelese, per essersi rifiutato di celebrare il funerale in cattedrale, del boss mafioso “Daniele Emmanuello”, ucciso in un conflitto a fuoco con la polizia. Prima di fare il suo ingresso a Monreale, il neo arcivescovo nel corso di una conferenza stampa ha voluto incontrare i giornalisti nella sede della Conferenza Episcopale siciliana a Palermo in corso Calatafimi. Ha detto di voler instaurare sin dall’inizio con i media un rapporto di collaborazione perchè anche tramite i media lui, sarà al servizio di tutti. Ma le parole del nuovo vescovo in conferenza stampa, sono state subito stravolte nel Duomo di Monreale, alla nostra Troupe, è stato impedito l’ingresso nella stanze dove il vescovo si preparava per la cerimonia per le consuete interviste che abbiamo fatto a tanti vescovi che hanno preceduto Pennisi. Chissà se è stato perchè quest’anno la cerimonia di insediamento era ripresa in diretta da un’altra Tv privata, o perchè il servizio d’ordine è stato affidato ai confratelli del Cristo di Monreale, ma malgrado siamo arrivati in Chiesa un’ora prima della funzione, siamo stati bloccati da una sorta di Bodyguard, che hanno vissuto un pomeriggio di gloria. Per l’educazione che ci contraddistingue e per la comprensione che di solito riponiamo in chi approfitta di occasioni particolari per obbedire a irragionevoli ordini e sentirsi importante, non abbiamo insistito per rivendicare un nostro diritto, riservandoci di parlare alla prima occasione personalmente con il nuovo Vescovo ed informarlo che forse sarebbe più opportuno, nel suo interesse, affidarsi, in altre occasioni, ad un servizio d’ordine qualificato che non smentisca quello che lui ha detto solo un paio d’ore prima. Noi le immagini le abbiamo avute ugualmente, malgrado i confratelli del Crocifisso di Monreale, impropriamente, non ci hanno permesso l’ingresso, ci dispiace però che per l’irragionevolezza di qualcuno non abbiamo potuto intervistare il nuovo vescovo nel momento più importante della sua nuova missione ecclesiastica così come abbiamo fatto con diversi suoi predecessori e non ci dispiace certo per noi ma per i nostri utenti. Comunque la cerimonia solenne si è svolta nel migliore dei modi, il nuovo Vescovo ha subito detto ai fedeli che riempivano il Duomo, che bisogna liberarsi dalla mafia e dalla criminalità e che il compito della chiesa non è quello di sostituirsi alle istituzioni ma di collaborare. Ha rivolto un pensiero particolare a don Pino Puglisi con il quale ha condiviso una profonda amicizia. Nella sua predica l’arcivescovo ha ricordato pure i capitani dei carabinieri uccisi dalla mafia, a Monreale Emanuele Basile e Mario D’Aleo. “fratello fra fratelli, cristiano fra cristiani e vescovo a servizio di tutti”. L’obiettivo di Monsignor Pennisi è quello di raggiungere i vari ambienti, la scuola, il mondo del lavoro, la sanità, l’emarginazione sociale e di valorizzare le risorse presenti nelle associazioni e nei movimenti ecclesiali. Nel Duomo però abbiamo sentito propositi nuovi e visto scene vecchie, la zona centrale della navata, quella più vicina all’altare era tutta riservata per i politici, oltre i Sindaci della Diocesi, c’erano onorevoli, assessori vari e loro affini, mentre dietro si accalcavano i fedeli, molti dei quali respinti con decisione dai Bodyguard della Confraternita del Crocifisso. Nel segno del rinnovamento decantato… “cambiare tutto per non cambiare niente”.