Delocalizzazione distilleria Bertolino. “Cambiamo Partinico” invita il consiglio comunale alla riflessione
Questa sera il consiglio comunale di Partinico tornerà a riunirsi -e forse per l’ultima volta date le imminenti elezioni amministrative- per discutere il progetto di massima sulla delocalizzazione della distilleria Bertolino. Nelle ultime settimane a vario titolo in molti sono intervenuti sull’argomento, addirittura dalla vicina Balestrate si è alzato un coro di “no” alla delocalizzazione in contrada Bosco Falconeria, oggi parla il movimento civico “Cambiamo Partinico” che vuole dare alcuni punti di riflessione ai consiglieri comunali chiamati questa sera al voto. Prima considerazione: il protocollo d’intesa già approvato è carente soprattutto sul lato delle garanzie per la collettività. Ossia non si parla completamente di cauzioni penali per eventuali inadempimenti e misure di questo tipo che contraddistinguono solitamente anche i più banali contratti tra due parti; seconda riflessione bisognerebbe chiedere all’azienda Bertolino non soltanto le proprietà dell’area di oltre 15 ettari sulla quale intende impiantarsi (come previsto dall’art. 1 del protocollo d’intesa sottoscritto), ma anche informazioni sulla copertura finanziaria con cui l’opera sarà realizzata; ad oggi -afferma ancora “Cambiamo Partinico- è partito un solo percorso: la costruzione di un nuovo impianto in contrada Bosco Falconeria. Non sarebbe più logico che i percorsi di nuova costruzione e dismissione dell’attuale (almeno dal punto di vista progettuale) partissero insieme? Altra considerazione, l’impianto di viale dei Platani, secondo il protocollo d’intesa, verrà disattivato non appena entrerà in funzione quello di contrada Bosco. Ma, temendo il peggio vista la storia della distilleria, se la ditta, acceso il nuovo impianto, si rifiuti di chiudere quello attuale, basteranno le due scarne righe di scioglimento del protocollo d’intesa a tutelare gli interessi dei cittadini?. Nel progetto di massima -dice il movimento civico- manca qualsiasi accenno al luogo di scarico dei reflui. L’impianto di depurazione, considerato che quello attuale viene definito dal progettista “efficiente”, sarà in grado di non danneggiare il tessuto turistico della fascia costiera che fa capo a Balestrate? Altro punto oscuro -per “Cambiamo Partinico- è quello dell’approvvigionamento idrico: 30 litri al secondo che il Comune deve procurare alla Bertolino tramite il consorzio di bonifica sono una quantità sconsiderata. Una fornitura pari a quasi un terzo di quella che serve tutta la città di Partinico. Ultima riflessione, la centrale termoelettrica che l’industria intende costruire e che brucerebbe gli scarti della vinaccia già lavorata può diventare un termovalorizzatore che bruci rifiuti, come ha sostenuto, su nostra domanda, il tecnico di fiducia dell’amministrazione comunale? Se sì, quale sarebbe l’iter e che potere d’intervento avrebbe il Comune?
Queste le considerazioni di “Cambiamo Partinico”, ma l’ultima parola spetta questa sera all’assise civica, che sulla vicenda dovrebbe avere le idee chiare, per il sol fatto che di delocalizzazione della distilleria Bertolino se ne parla da sempre…