Comuni. L’Ars approva la modifica alla legge elettorale

Alle prossime elezioni comunali che si terranno il 9 e il 10 giugno in Sicilia ci sarà la possibilità di votare un uomo e una donna. E’ questa la novità introdotta ieri sera dall’Assemblea Regionale Siciliana, che ha votato la modifica alle legge elettorale.
La norma è passata con una maggioranza “anomala” composta da Pd e Udc e dalle opposizioni di centrodestra, che per la prima volta hanno soccorso Rosario Crocetta. Il Movimento 5 Stelle ha votato contro. Non perché contrari alla doppia preferenza, ma perché preoccupati dalla possibilità che questa potesse facilitare il controllo capillare del voto, soprattutto da parte della criminalità. E per questo motivo proponevano l’introduzione, insieme alla doppia preferenza, del “seggio unico” per ogni Comune. Una modifica “che avrebbe portato con sé – ha spiegato il capogruppo del Pd Baldo Gucciardi – molti problemi organizzativi, e anche di natura penale, ad esempio, per verificare l’origine di eventuali brogli. Ma ci impegniamo solennemente – ha aggiunto Gucciardi – ad affrontare anche questi temi già da giugno prossimo”.
Alla fine di una lunga seduta i deputati hanno detto sì soltanto all’articolo che prevede, appunto, la “pari opportunità”, rimandando a un secondo momento, una più approfondita riforma della legge elettorale. “Saltano” quindi tutti gli altri articoli. . La scelta del centrodestra, però, ha sollevato le critiche sia del Partito dei Siciliani che del Movimento cinque stelle. “Mi fa molto male – ha denunciato Figuccia – vedere gli stessi deputati del Pdl che fino a poche ore fa sostenevano le nostre idee, cambiare improvvisamente e radicalmente opinione” Per Giancarlo Cancelleri: “Questa norma consentirà il voto di scambio e il controllo capillare del consenso elettorale”. Insomma, l’accoppiata uomo-donna consentirebbe, secondo i grillini, la possibilità di “segnare” il voto. Anche perché la norma prevede che, in caso di accoppiata uomo-uomo, non venga annullata l’intera votazione, ma solo la seconda preferenza. Un pericolo, del resto, sollevato a più riprese da esponenti del centrodestra, Santi Formica in testa: “Con questa legge – ha detto in Aula – Crocetta finisce per favorire la mafia”. “Ma i presidenti di seggio – hanno replicato sia Giovanni Panepinto (Pd) che Salvatore Cascio (Cantiere popolare) – hanno l’obbligo di non rendere nota la seconda preferenza, ma di citare solo il primo voto. Così è evitato ogni rischio di inquinamento e controllo”.

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