Province addio, annullate le elezioni di maggio
L’Assemblea regionale siciliana cancella le Province. Sala d’Ercole approva la norma, promossa dal governo Crocetta e riscritta da tre capigruppo della maggioranza (Gucciardi, Leanza, Malafarina) dopo i rilievi del commissario dello Stato, che prevede il ritorno ai liberi consorzi comunali in sostituzione degli attuali enti. Salta il turno elettorale provinciale di fine maggio (arriveranno i commissari) e si dà tempo all’Assemblea sino al 31 dicembre per varare una nuova legge. In sostanza, ora l’Ars ha otto mesi di tempo per scrivere una vera e propria riforma. Che ancora non c’è.
È certo però, ed è scritto nell’emendamento approvato da Sala d’Ercole, che gli organi di governo dei liberi consorzi non saranno eletti direttamente dai cittadini ma scelti con un sistema indiretto di secondo grado. Dovrebbero essere i sindaci interessati a nominare, fra di loro, i vertici dei nuovi enti territoriali che prenderanno il posto delle Province. La norma che, nei fatti, abolisce le Province è passato con 53 voti a favore, 28 contrari e un astenuto. L’opposizione di centrodestra aveva chiesto il voto segreto. Decisivo, alla luce dell’esito, il sostegno dei grillini alla maggioranza.
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