Mafia, Provenzano mentalmente incapace di partecipare a processi
Il gup di Palermo Piergiorgio Morosini, che celebra l’udienza preliminare sulla trattativa Stato-mafia, ha sospeso il procedimento a carico del boss Bernardo Provenzano per “momentanea incapacità” dell’imputato. La decisione non comporta lo stop definitivo del procedimento che è stato rinviato al 16 aprile, data in cui potrebbe essere disposta una nuova perizia sulla capacità mentale del capomafia.
Già nelle scorse settimane il giudice, sulla base della valutazione di due periti che avevano messo in dubbio la capacità di Provenzano di partecipare al processo, aveva stralciato la sua posizione da quella degli altri imputati per i quali l’udienza preliminare nel frattempo é proseguita e si concludera” giovedi” prossimo. Alla luce di accertamenti tecnici, che parlano di un peggioramento delle condizioni del boss, – l’ultima perizia è stata depositata ieri – il gup ha stabilito la nuova sospensione. Sulla base dell’esito della perizia e dei referti ospedalieri, l’avvocato Rosalba Di Gregorio, legale del boss corleonese, ha annunciato che chiederà la sospensione dell’esecuzione della pena o, in subordine, la detenzione domiciliare per il suo assistito. Secondo i periti Renato Ariatti e Andrea Stracciari incaricati dal gup Piergiorgio Morosini, il capomafia non è in grado di partecipare consapevolmente ai processi. Secondo i periti, il quadro clinico del capomafia sarebbe precipitato. Il Parkinson da cui Provenzano è affetto si è aggravato. Gli esperti che la scorsa settimana l’hanno incontrato nel reparto detenuti dell’ospedale di Parma non sono riusciti neppure a sottoporlo al mental test. Il boss non risponde agli stimoli esterni, non esegue ordini elementari. La penalista, viste le condizioni mentali di Bernardo Provenzano, nelle scorse settimane aveva chiesto la revoca del 41 bis. “Presenterò l’istanza a meno che – aggiunge – il magistrato di sorveglianza di Parma o il tribunale di sorveglianza di Bologna non decidano d’ufficio che le condizioni di Provenzano sono incompatibili con il carcere”. Dopo il ricovero in ospedale e un intervento al cervello, il capomafia è stato ricoverato nel reparto Medicina-detenuti del nosocomio di Parma.