Strage di cani avvelenati tra San Giuseppe Jato e Monreale

Strage di cani avvelenati tra San Giuseppe Jato, San Cipirello e Monreale. In tutto sei cani uccisi probabilmente dal veleno. I volontari raccontano che due di questi sarebbero stati gettati in una scarpata, mentre un altro sarebbe stato bruciato. “La gente – dice Sabrina Lo Greco – crede che avvelenare i cani con bocconi di cibo mortali sia la soluzione al randagismo. E’ crudele”.
Gli episodi sono avvenuti in contrada Greco, ma anche nella zona di San Cipirello e lungo la strada che conduce a Piana degli Albanesi. I cani morti, come documenta l’agenzia Geapress, a distanza di oltre una settimana, non sono ancora stati rimossi. Giacciono, gonfi, ai bordi della strada che da San Giuseppe Jato, conduce a Portella della Ginestra. L’auspicio, per gli animalisti della zona, è che le amministrazioni comunali prendano a cuore il problema del randagismo, anche se spesso non riescono a controllare interi territori comunali, vasti come quello di Monreale.
Un motivo che indurrebbe ancor di più a seguire i principi ispiranti la legge sul randagismo del 1991, ovvero la creazione di consorzi tra più Comuni per la gestione del randagismo. Ed invece può anche capitare che tre cani morti, a distanza di otto giorni dall’avvelenamento, siano ancora in strada.

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