Scandalo formazione, la Corte dei conti indaga su ex assessori e dirigenti e la Regione batte cassa
E’ di nuovo bufera nella formazione professione in Sicilia. La procura regionale della Corte dei Conti ha citato in giudizio sette persone e contemporaneamente l’assessorato batte cassa. Come riporta Live Sicilia, dagli uffici di via Ausonia sono partiti trentacinque atti stragiudiziali di diffida e messa in mora per altrettanti enti. Dovranno restituire oltre sette milioni di euro di integrazioni che hanno ricevuto per organizzare i corsi tra il 2007 e il 2009. Soldi a cui la stragrande maggioranza degli enti non ha alcuna intenzione di rinunciare, visto che non ha ricevuto alcuna contestazione dagli organi di controllo. Questo significa che si aprirà un inevitabile contenzioso con la Regione. Non è cosa da poco, visto che con la restituzione delle somme verrebbe meno l’ipotesi di danno erariale e cadrebbe l’intero processo davanti alla Corte dei conti.
La magistratura contabile ha citato in giudizio Patrizia Monterosso, oggi segretario generale di Palazzo d’Orleans ed ex dirigente generale alla Formazione (le viene contestato un presunto danno erariale da un milione e 270 mila euro); gli ex assessori al lavoro Carmelo Incardona , Santi Formica e Luigi Gentile ; l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo, che per un periodo mantenne la delega alla Formazione (dovrebbe restituire 224 mila euro); Alessandra Russo, ex dirigente del Dipartimento e l’ex dirigente del servizio gestione, Antonino Emanuele.
Sono tutti indagati per le integrazioni concesse dalla Regione agli enti di formazione professionale. Un metodo, quelle delle integrazioni, che è già costato la condanna all’ex assessore Mario Centorrino e che secondo i pm contabili “avrebbe consentito all’ente di scaricare sull’erario regionale i propri costi di impresa”. L’inchiesta riguarda i Prof, i Piani regionali dell’offerta formativa, varati tra il 2007 e il 2009. Gli atti di messa in mora firmati il 25 gennaio scorso dal capo del Dipartimento, Anna Rosa Corsello, da un lato “certificano” il pagamento delle integrazioni che oggi vengono contestate dalla Procura contabile. Dall’altro, però, qualora i soldi venissero restituiti potrebbe venire meno il danno erariale e con esso la contestazione mossa ad ex assessori e dirigenti. Il condizionale è più che mai d’obbligo visto che gli enti, non avendo alcuna responsabilità nella vicenda, annunciano battaglia legale.
Intanto in trentacinque hanno ricevuto la messa in mora e devono restituire i soldi. Da poche decine di migliaia di euro a cifre ben più cospicue. Tra gli enti interessati c’è anche un’associazione di Borgetto.