Regione, scontro tra Crocetta e Movimento 5 Stelle sul futuro delle province

La collaborazione tra il Movimento 5 Stelle e il presidente della Regione Rosario Crocetta, modello di governabilità tanto auspicato a livello nazionale, rischia di interrompersi.
I grillini e il centrosinistra la pensano in modo diverso sul futuro delle provincie. Se i primi vorrebbero abolirle, il governatore Crocetta e parte della sua maggioranza vorrebbero invece riformarle senza sopprimerle.
Fino a ieri, le elezioni provinciali erano fissate per il 26 e 27 maggio. Ma contro queste date, l’ex assessore Gaetano Armao ha presentato un ricorso al Tar: “Illegittimo andare al voto senza prima aver ridotto i costi”, ha denunciato.
E così Crocetta propone di rinviarle di un anno, commissariando le giunte e i consigli provinciali. L’assemblea regionale siciliana si riunirà il 6 marzo per discuterne. La posizione del Presidente della Regione è quella di istituire i liberi consorzi dei comuni, diminuendo i costi. “Perché dobbiamo perdere ancora del tempo? – chiede invece il capogruppo 5 Stelle Giancarlo Cancelleri – le scelte sono ormai mature. Abbiamo la grande occasione di essere d’esempio per il resto d’Italia. Chiaramente parliamo di un abolizione dei ruoli politici mentre gli uffici e le funzioni passerebbero a comuni e regione. Daremo battaglia all’Ars. Per noi la discussione non è affatto chiusa – continua Cancelleri. È facile riempirsi la bocca della parola ‘rivoluzione’. Se vuoi cambiare davvero le cose, devi dimostrarlo con i fatti. Coerentemente con la nostra posizione, non ci presenteremo alle prossime elezioni provinciali.”
Diversa la posizione del gruppo Musumeci che invece ha presentato diversi disegni di legge per ridurre i costi del 20%, diminuendo il numero di consiglieri e assessori e i loro stipendi.

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