Palermo. L’autopsia non risolve il giallo di Partanna Mondello

Si allungano i tempi per conoscere le cause della morte di Giovanna Pecorella e della figlia Rebecca, trovate in fin di vita dal marito due giorni fa a casa.
L’autopsia effettuata ieri pomeriggio dal professore Paolo Procaccianti all’Istituto di Medicina Legale del Policlino, non ha sciolto il mistero. Gli esami effettuati sui corpi non hanno rilevato dettagli utili a far elementi che possano far luce sulla tragedia avvenuta a Partanna Mondello.
Sui cadaveri non ci sono segni di violenza o folgorazione. A lanciare l’allarme era stato il marito che rientrando a casa ha trovato la moglie di 25 anni e la figlia di un anno e mezzo in fin di vita. Ha chiamato un medico che vive nello stesso palazzo, ma il cuore della donna ha smesso di battere subito dopo. Disperata la corsa in ospedale per la piccola Rebecca che però arrivata al nosocomio è entrata in coma ed è deceduta poco dopo. I primi esami quindi non hanno risolto il mistero.
Il medico legale ha prelevato i campioni per effettuare gli esami tossicologi ed istologici, dai quali dovrebbe emergere con certezza le cause della morte della donna e della bambina. I risultati si conosceranno tra circa due mesi. Inizialmente si era ipotizzata una fuga di gas, poi è stato notato un filo elettrico che dallo scaldabagno finiva nella vasca. Per questo, oltre al medico legale, e’ stato nominato un consulente che analizzerà’ impianto elettrico e caldaia.

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