Confiscati beni ad eredi del boss Porcelli di Partanna Mondello

La Direzione investigativa antimafia di Palermo ha confiscato un patrimonio del valore di oltre 3 milioni di euro riconducibile ad Antonio Porcelli, capomafia della borgata palermitana di Partanna Mondello, deceduto lo scorso settembre. Già uomo di fiducia del noto capomafia Rosario Riccobono (scomparso con il metodo della lupara bianca nel novembre 1982), Porcelli, ergastolano, è stato negli anni destinatario di numerosi provvedimenti restrittivi, tra cui quello del primo maxiprocesso, perché ritenuto responsabile di associazione per delinquere di stampo mafioso e omicidi, coinvolto anche in quello dell’eurodeputato Salvo Lima. La confisca è arrivata dopo la sentenza della Corte d’Appello di Palermo – Sezione Misure di Prevenzione, che, rigettando i ricorsi presentati dagli interessati e accogliendo la proposta della Procura e della direzione distrettuale antimafia, ha confermato il sequestro dei beni già eseguito nel 2006. Il provvedimento di confisca, notificato in applicazione del codice antimafia agli eredi Gaetana Riccobono, moglie del Porcelli, nonché cugina del boss Rosario Riccobono, ed ai figli Lorenzo e Bartolomeo, ha riguardato appezzamenti di terreno, immobili e magazzini a Partanna Mondello, una villa a Carini, numerose polizze assicurative e depositi a risparmio.

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