Trattativa Stato- Mafia. La requisitoria: “Un’inconfessabile ragion di Stato”

“Uomini dello Stato trattarono con la mafia in nome di un’inconfessabile ragion di Stato”: così il pm Nino Di Matteo ha cominciato la requisitoria dell’udienza preliminare sulla trattativa Stato-mafia giunta ormai alle battute finali. L’udienza, in corso davanti al gup Piergiorgio Morosini nell’aula bunker del carcere Ucciardone, anche oggi si svolge a porte chiuse visto che alcuni dei legali degli 11 imputati si sono opposti all’ingresso del pubblico. Il pm sta ricostruendo il contesto in cui i protagonisti del presunto patto tra le istituzioni e Cosa nostra si sarebbe stretto. Per la trattativa sono davanti al gup boss, ufficiali del Ros, politici e Massimo Ciancimino. Stralciata ieri la posizione del capomafia Bernardo Provenzano che, sottoposto a una perizia neurologica, non sarebbe in grado di partecipare coscientemente al procedimento. E sempre ieri nel corso delle sue dichiarazioni spontanee, l’ex ministro Nicola Mancino si e’ difeso dall’accusa di falsa testimonianza dichiarando ”Ho servito lealmente le istituzioni mettendomi dalla parte di chi sa che anche un minimo dubbio sul fronte della fermezza avrebbe aiutato la criminalita’ organizzata a intensificare la sua offensiva verso i cittadini inermi e lo Stato”. Per oggi sono previste le conclusioni dei pm e delle parti civili dell’udienza preliminare dell’ignobile “trattativa”. Domani la parola passa alla difesa.

fonte: agenzie di stampa

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