Sprechi della politica. I soldi pubblici per fare regali di matrimonio

L’ex deputato regionale e attuale sindaco di Marsala, Giulia Adamo, interviene in merito all’indagine che la coinvolge insieme ad altri deputati, sull’utilizzo dei soldi dei gruppi parlamentari dell’Ars, cioè somme che dovrebbero servire per l’attività politica. La Guardia di Finanza le contesta un assegno di 1690 euro ad una gioielleria di Catania. Nella settimana in cui i deputati del Movimento 5 Stelle hanno confermato di restituire alla Regione il 70% del loro stipendio, Giulia Adamo invece in comunicato si è giustificata così: “mi preme sottolineare che la somma oggetto di verifica da parte delle autorità, regolarmente fatturata e contabilizzata, è stata utilizzata per spese di rappresentanza del Gruppo dell’allora PDL Sicilia di cui ero a capo e non per spese personali, come riportato da alcune testate giornalistiche. La somma – dichiara Adamo – fu impiegata per l’acquisto di un vassoio d’argento, a nome del gruppo parlamentare, come regalo per il matrimonio del figlio dell’on. Nino Strano che, a quel tempo, rivestiva la carica di Assessore Regionale al Turismo”.
Insomma, i soldi per i gruppi parlamentari, cioè quei soldi pubblici che i deputati percepiscono oltre al loro esagerato stipendio, sono stati utilizzati per spese che nulla hanno a che fare con la politica. La giustificazione, dunque, è simile a quella data da Antonello Cracolici del Pd. Anche in quel caso una spesa anomala viene fatta giustificare come regalo di nozze, questa volta per un dipendente del gruppo parlamentare all’Ars del Pd. Va fatto notare, però, che mentre nel caso dei parlamentari del Pd si parla di un anticipo (la cassa del gruppo avrebbe anticipato le spese del regalo in busta, che poi ogni deputato avrebbe versato), in questo caso nulla chiarisce l’ex deputato Adamo sul fatto se il vassoio d’argento sia stato poi ripagato o meno dai parlamentari con delle quote personali.
Sono coinvolti nella stessa indaginde anche Francesco Musotto che ha gestito il gruppo Mpa e Rudi Maira del Pid. Tutti hanno utilizzato i nostri soldi, per spese non istituzionali. Insomma, c’è un abisso che separa la gente comune dalla casta che non conosce crisi e che continua percepire migliaia di euro ogni mese. I deputati grillini, tacciati spesso di non avere la giusta esperienza per fare politica, hanno invece dimostrato di saper insegnare qualcosa a chi si fa chiamare “onorevole”.

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