Saldi. “La crisi c’è e si vede”. I consigli di Federconsumatori
Non è iniziata bene la stagione dei saldi invernali che hanno preso il via lo scorso 2 gennaio. La crisi c’è e si vede. Nessuna ressa davanti i negozi nonostante qualcuno ha messo in bella vista la scritta di sconti anche del 50 – 70 %. Tra le vie dello shopping di Palermo e provincia poche le presenze, non va meglio nei grandi centri commerciali, eppure molti negozianti danno la colpa degli scarsi profitti proprio al proliferare dei mega store. In Sicilia Confcommercio ha stimato che in occasione dei saldi mediamente a famiglia si spenderanno 200 al massimo 300 euro. E’ chiaro che in tempo di nera crisi le priorità siano altre, il cibo su tutte e poi ci sono le tasse, l’Imu di dicembre -per citarne una- e le nuove imposte in arrivo. Oggi la tendenza al risparmio prevale su desideri e attese. Nemmeno l’anticipo delle promozioni, liberalizzate già dieci giorni prima l’avvio effettivo dei saldi ha sortito gli effetti sperati dai commercianti. La verità purtroppo è che le tasche di molti siciliani sono vuote e i saldi, forse, non bastano più. In ogni caso chi decide di comprare almeno provi a non farsi fregare. Federconsumatori anche quest’anno ha stilato un decalogo con le regole d’oro per orientarsi nell’acquisto dei capi in saldo e non incorrere in truffe. Tra queste diffidare dalle vetrine tappezzate dai manifesti (che non consentono di vedere la merce); occhio al cartellino! Su ogni prodotto deve essere indicato, obbligatoriamente ed in modo chiaro e leggibile, il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore in percentuale dello sconto; conservare sempre lo scontrino quale prova di acquisto; problemi o “bufale” devono essere subito denunciati ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o a Federconsumatori chiamando lo 0916173434.