San Giuseppe Jato, sorvegliato speciale agli arresti domiciliari

Torna in carcere un sorvegliato speciale di San Giuseppe Jato che aveva già scontato una condanna per due estorsioni perpetrate con l’aggravante del metodo mafioso. Ignazio Bruno, 40 anni, è stato arrestato dai carabinieri della locale stazione perché non avrebbe rispettato le misure di prevenzione inflittegli successivamente alla scarcerazione dal Tribunale di Palermo, che, oltre a vietargli di lasciare la sua abitazione di notte e di allontanarsi dal suo comune di residenza, prevedeva anche che non incontrasse altri pregiudicati, o comunque soggetti sottoposti ad analoghi provvedimenti restrittivi. Durante i loro controlli, durati diversi mesi, i militari hanno scoperto che Bruno, noncurante degli obblighi a cui era sottoposto, ogni mattina si recava nella bottega di un barbiere di San Giuseppe Jato, dove incontrava abitualmente altre persone con precedenti penali alle spalle. Dal mese di settembre del 2011, ad oggi, i militari delle stazioni di San Giuseppe Jato e San Cipirello hanno preso nota di tutta una serie di circostanze in cui Ignazio Bruno era stato visto in compagnia di altri pregiudicati. L’uomo è quindi finito in manette e in attesa del processo, fissato per il 17 gennaio, è stato sottoposto agli arresti domiciliari.

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