Palermo, rampollo di famiglia per bene coltivava marijuana
Ieri lo avevano arrestato con l’accusa di detenzione abusiva di armi, ricettazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. Ma i carabinieri del Nucleo Operativo di Piazza Verdi a Palermo hanno intuito da subito che il rampollo di famiglia per bene finito in manette potesse nascondere altri scheletri nell’armadio, decidendo così di proseguire le indagini a suo carico che hanno portato alla scoperta di una piantagione indoor di marijuana. Gandolfo Corradino, è stato denunciato infatti, anche per coltivazione di sostanze stupefacenti e furto aggravato di energia elettrica. In un insospettabile appartamento di sua proprietà, in Via Mariano Stabile, nel centro storico di Palermo, i militari, hanno rinvenuto 161 piante di canapa indiana. Ad indirizzare gli investigatori sono stati i dépliant trovati all’interno della cassaforte durante le fasi dell’arresto di Corradino. Vere e proprie guide che svelavano tutti i segreti sulla coltivazione della cannabis indica. Così, perquisendo le varie proprietà dell’uomo, in uno dei suoi appartamenti sono state trovate e sequestrate le piante, disposte su più file ordinate e ben illuminate da un impianto alogeno di ultimissima generazione, collegato direttamente alla rete pubblica. Gli arbusti erano stati selezionati e seguiti in maniera scientifica con l’ausilio di concimi chimici e impianti d’aereazione, per poter produrre “erba” con principio attivo particolarmente elevato. L’ipotesi investigativa è quella che le piantine fossero coltivate per essere smerciate direttamente nelle piazze di spaccio della “Palermo Bene”.