Palermo. Discarica abusiva su terreno confiscato alla mafia

Aveva realizzato una discarica abusiva con annessa una stalla su un terreno confiscato a Cosa nostra ma e’ stato scoperto e denunciato. E’ accaduto a Palermo, proprio a due passi dal Liceo Danilo Dolci, nel cuore del quartiere ”Guadagna”. Un appezzamento di terreno confiscato da tempo a Giovanni Ienna era stato recintato abusivamente da un agricoltore, D. M. P, 60enne palermitano, che lo aveva trasformato in una discarica di rifiuti con annessa stalla di fortuna per quattro cavalli. Un muro di due metri e mezzo ed una recinzione costruita con pali e fil di ferro coprivano la vista da cumuli di rifiuti stoccati sul suolo: tubi, bidoni, teloni, pezzi di macchine e vetture intere, bombole del gas arrugginite, pezzi di infissi e materiali di risulta sono solo un piccolo campionario di quei rifiuti che giacevano in mezzo alla fanghiglia che le abbondanti piogge di questi giorni hanno creato. Rifiuti che dal punto di vista qualitativo e quantitativo integrano una vera e propria discarica “con un impatto devastante sull’ambiente ed un certo inquinamento del sottosuolo e delle eventuali acque sotterranee”, dicono i carabinieri. In questo ambiente assolutamente malsano sorgevano una selleria costruita dentro ad una cella frigo buttata al suolo ed una stalla costituita da un capanno di fortuna rimediato con parti di tettoie e pali in legno che ospitava quattro cavalli decisamente in precarie condizioni igieniche. Pertanto i Carabinieri della Stazione di Palermo Oreto supportati dai reparti speciali Carabinieri Tutela Ambiente e Carabinieri Tutela della Sanita’ nonche’ dal servizio veterinario dell’A.S.P. di Palermo, hanno denunciato in stato di liberta’ il 60enne, per modifica dello stato dei luoghi di altrui proprieta’; invasione arbitraria del terreno; introduzione di animali nel fondo altrui e maltrattamenti di animali. I quattro cavalli, sono stati affidati ad un vicino allevamento mentre, l’intera area e’ stata sottoposta a sequestro, in attesa delle prossime decisioni dell’autorita’ giudiziaria.

fonte: adnkronos.it

Hide picture