Iniziano gli sconti in Sicilia
In Sicilia via libera ai saldi. Ma secondo le stime di Federconsumatori, saranno in pochi ad approfittare dei saldi, in quanto le famiglie hanno già esaurito il proprio budget per le spese natalizie. Diminuisce la spesa media destinata ad accessori e capi di abbigliamento, che sarà di 219 euro a famiglia. La spesa complessiva si aggirerà intorno a 1,9 miliardi di euro. E se Federconsumatori aveva fortemente richiesto un anticipo dei saldi nella nostra regione già a dicembre – mese in cui i commercianti potevano dare il via agli sconti senza obbligo di comunicazione ai Comuni di riferimento – la decisione di partire insieme alle altre regioni avrà decisamente effetti non positivi per l’economia siciliana.
“Lo scoramento generalizzato delle famiglie – ha dichiarato in un comunicato stampa Lillo Vizzini, presidente regionale di Federconsumatori – ha smorzato le aspettative che precedono generalmente l’inizio dei saldi. Anticipare le vendite a saldo in Sicilia avrebbe sicuramente aiutato a registrare un andamento delle vendite meno disastroso. La deroga alle vendite promozionali, messa in atto dall’assessore, ha solo messo al riparo i commercianti dalle multe dei vigili per i saldi sottobanco. Federconsumatori ha stilato un decalogo con dei consigli utili per orientarsi negli acquisti scontati.
Il consiglio principale è quello di confrontare i prezzi, prima e dopo l’inizio dei saldi.
Diffidare dalle vetrine tappezzate dai manifesti (che non consentono di vedere la merce) o che reclamizzano sconti eccessivi.
I saldi non devono interessare necessariamente tutta la merce del negozio, ma quella a saldo deve essere tenuta separata e ben individuabile rispetto a quella a prezzo pieno. Fare attenzione alla presenza delle etichette. Su ogni prodotto deve essere indicato, obbligatoriamente ed in modo chiaro e leggibile, il vecchio prezzo, quello nuovo e il valore in percentuale dello sconto. Conservare sempre lo scontrino quale prova di acquisto. Sarà prezioso in caso di merce fallata o non “conforme”, in quanto obbliga il commerciante alla sostituzione o al rimborso di quanto pagato. Ai sensi dell’articolo 130 del Codice del Consumo la merce difettosa deve essere sostituita o il prezzo rimborsato, specialmente se c’è difetto grave e non riparabile. I commercianti in possesso del POS hanno l’obbligo di accettare il pagamento con carte di credito o bancomat. Problemi o “bufale” devono essere subito denunciati ai vigili urbani, all’ufficio comunale per il commercio o a Federconsumatori chiamando lo 0916173434.