Giardinello. Lettera aperta alla cittadinanza della minoranza consiliare
Detto, fatto! La minoranza consiliare di Giardinello ieri sera -come annunciato- non si è presentata in consiglio comunale. Alla base della decisione c’è il mancato inserimento da parte del presidente dell’assise civica Rosario Candela, di un punto all’ordine del giorno richiesto dal gruppo “Nuove Generazioni” avente per oggetto “Considerazioni dei consiglieri di minoranza in merito alle criticità riscontrate nella gestione dei primi sei mesi del sindaco pro-tempore del comune di Giardinello”. Un diniego che porta oggi fuori dal palazzo di città l’indignazione dei quattro consiglieri che hanno scritto una lettera aperta alla cittadinanza nella quale oltre a citare le norme contenute nel regolamento comunale e nella costituzione contestano la decisione del presidente Candela di avere proceduto ai lavori d’aula nonostante l’assenza della minoranza. Secondo Angelo Giostra, Gianni Polizzi, Lino Gaio e Mario Di Lorenzo, il sindaco e il presidente del consiglio con loro ostruzionismo non solo -si legge nella lettera- hanno leso i diritti del gruppo di minoranza facendo venire meno i principi basilari della deontologia politica, della legalità e del rispetto della dignità di ogni singola persona, ma hanno anche accentuato la spaccatura tra i due gruppi politici dal punto di vista concettuale e strutturale, creando disagi alla comunità di Giardinello”. Nello specifico, poi -affermano i quattro consiglieri- Geloso e Candela non dando la possibilità di visionare gli atti pubblici del comune al momento delle richieste e non inserendo il punto sollecitato dalla minoranza nell’ordine del giorno della seduta consiliare, hanno leso sia il diritto dei consiglieri comunali di ottenere dall’Ente le informazioni utili all’espletamento del mandato elettorale sia l’esercizio del loro mandato ai fini di tutelare gli interessi dei principi democratici in rappresentanza della collettività che sono sanciti dalla legge. La lettera aperta ai cittadini della minoranza di Giardinello si conclude con l’espressione “Questo è il cambiamento tanto auspicato in campagna elettorale”