Castelvetrano, nuovo sequestro di beni ai familiari di Matteo Messina Denaro
Nuovo sequestro di beni riconducibili a Matteo Messina Denaro, ultimo capo di Cosa Nostra latitante. La Dia di Palermo e di Trapani ha eseguito un provvedimento patrimoniale a Castelvetrano, il paese del boss mafioso, nei confronti di suoi familiari.
I beni sequestrati oggi sono intestati a una sorella del boss, Anna Patrizia Messina Denaro, e a suo marito, Vincenzo Panicola, 43 anni, detenuto per mafia.
La misura patrimoniale è stata disposta dal Tribunale di Trapani, su proposta del procuratore aggiunto della Dda di Palermo Vittorio Teresi e del sostituto Paolo Guido. Il sequestro ha riguardato anche una delle società di Panicola, imprenditore attivo nel settori della manutenzione di impianti di produzione, installazione, distribuzione e utilizzo dell’energia elettrica, e dell’edilizia.
Si tratta della Vieffegi service srl, che cura le pulizie nel centro commerciale “Belicittà” di Castelvetrano, appartenente alla holding “Gruppo 6GDO SrL” di Giuseppe Grigoli, condannato in primo e secondo grado per concorso in associazione mafiosa e ritenuto prestanome di Messina Denaro.
Sequestrate pure la Vieffegi impianti srl, la So.ro.pa. costruzioni srl, e la ditta individuale di olivicoltura Messina Denaro Anna Patrizia, un fabbricato, autovetture, rapporti bancari ed altro.
Panicola, il cui padre, Vito, era un boss di rilievo, è accusato assieme al cognato latitante, e a Flippo Guttadauro, Leonardo Bonafede e Francesco Luppino, di associazione mafiosa, e di aver gestito la latitanza di Matteo Messina Denaro facendogli da postino.
Il 30 novembre scorso beni per un valore di cinquecentomila euro erano stati sequestrati a Gaspare Como, 45 anni, cognato del latitante. In quell’occasione era stata indagata un’altra sorella del campomafia, Bice Maria Messina Denaro.