Carini. Pizzo sui terreni del Poseidon. Il Gup: “si continui ad indagare”

Non basta aver condannato gli estorsori è necessario continuare ad indagare sul maxi affare del terreno di contrada Ciachea a Carini un tempo di proprietà Gianguido Calefati Canalotti, il barone che denunciò di aver ricevuto un allucinante richiesta di pizzo 500 mila euro, scesi poi a 130. Per la vicenda sono stati condannati in abbreviato i fratelli Ferdinando e Giovanni Gallina, rispettivamente a 4 e 7 anni, il boss Vincenzo Pipitone ad 8 anni e il pentito Gaspare Pulizzi che ha avuto 2 anni ed 8 mesi. Il gup Marina Petruzzella ha depositato le motivazioni della sentenza, nella quale indica alla Procura nuovi spunti investigativi. Secondo il giudice infatti c’è qualcosa che non quadra ad iniziare dal cambio di destinazione d’uso che fece aumentare e di molto il valore del terreno. Perciò Petruzzella invita la Procura ad indagare sull’iter burocratico del progetto, mai esaminato dagli inquirenti. Per il gup la storia sulla costruzione del centro commerciale Poseidon di Carini deve essere ancora approfondita e vanno ricercate eventuali responsabilità negli uffici della pubblica amministrazione. Ad insospettire il giudice Petruzzella sarebbero state le dichiarazioni del boss Pipitone: durante un’udienza del processo avrebbe infatti precisato che quel terreno di Carini all’inizio non interessava a nessuno.

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