Ato Palermo 1, raccolta dei rifiuti a rilento

Chiedere al Prefetto di Palermo di precettare, da ditte private, gli automezzi necessari per rimuovere le tonnellate di rifiuti che da settimane invadono le periferie dei 12 comuni soci della società d’ambito territoriale ottimale Palermo 1. L’iniziativa è del gruppo consiliare la Prospettiva di Capaci che ha inoltrato istanza al sindaco Benedetto Salvino per cercare di risolvere, in via definitiva, l’emergenza igienico sanitaria che investe l’intero comprensorio e in antitesi con la decisione di alcuni amministratori di ricorrere a trattative private, con provvedimenti autonomi, che di fatto, aggravano la crisi di liquidità aziendale della Servizi Comunali Integrati. E’ di ieri pomeriggio una nota dei lavoratori della società che puntano il dito contro gli enti locali morosi che hanno provocato il dissesto finanziario e le conseguenti problematiche igienico – ambientali. L’ato vanta dai comuni crediti per oltre 53 milioni di euro, di cui circa 15 milioni li deve Carini e quasi 13 milioni di euro Partinico. Queste cifre, senza tema di smentita, parlano chiaro circa le difficoltà in cui opera la Società d’Ambito che non riesce a rispettare la scadenza dei pagamenti della discarica di Siculiana, la cui gestione chiude ripetutamente i cancelli per morosità; non può pagare le piattaforme autorizzate per il conferimento dei rifiuti differenziati, non può riparare i mezzi dell’ato palermo 1 ormai obsoleti. Non riesce a garantire regolarmente i salari ai lavoratori che continuano a lavorare nonostante non abbiano percepito lo stipendio del mese di dicembre. Le ditte esterne a cui la società ricorre per il noleggio rivendicano le proprie spettanze e l’azienda non riesce a pagare il gasolio per quei pochi mezzi ancora funzionanti. Solo ieri le carte carburante sono state riaperte, ma la raccolta dei rifiuti continua ad andare a rilento perché, nonostante le tesorerie comunali, dopo la chiusura di fine anno, siano tornate operative già dallo scorso 7 gennaio, non tutti i sindaci hanno mantenuto l’impegno preso al municipio di Giardinello e ad oggi le somme versate sono insufficienti per consentire al Liquidatore Antonio Geraci di potenziare il servizio per riportare in tempi brevi la situazione alla normalità. I lavoratori non comprendono il senso delle azioni intraprese da alcuni sindaci, che reperiscono le risorse necessarie per ricorrere a ditte private e negano le stesse all’Ato con cui sono morosi

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