Regione a rischio default, 5 miliardi di deficit

E’ una corsa contro il tempo quella del governo Crocetta che sta cercando di risanare i conti ed evitare così il default della Regione. Oggi, il governatore è stato a Sala d’Ercole per presentare il suo programma ai deputati. Poi ha riunito l’esecutivo per lavorare all’esercizio provvisorio, alla legge di stabilità, alla manovra di bilancio e a una legge che eviti il dissesto di tanti Comuni che rischiano di trascinare sull’orlo del baratro l’intera Regione Sicilia in una sorte di effetto a catena. Oltre alla legge anti dissesto, l’altra priorità è quella relativa ai conti complessivi. Su questo fronte è confermato il “taglio” di un miliardo.  L’assessore all’Economia Luca Bianchi ha già spiegato ai sindacati la gravità della situazione e Crocetta si è detto d’accordo con lui: “Se abbiamo cinque miliardi di deficit – ha affermato il governatore –  mi pare plausibile che l’assessore Bianchi annunci tagli per un miliardo al bilancio regionale e da qualche parte bisogna pur cominciare a recuperarli. Abbiamo due obiettivi: diminuire l’indebitamento ed evitare che se ne produca altro”.
“Dopo i tagli- ha detto Crocetta all’Ars sarà il momento di lavorare allo sviluppo, che si fonderà sull’utilizzo dei Fondi europei, sulla sburocratizzazione, sulle energie alternative e sull’internazionalizzazione della Sicilia. E soprattutto, diremo basta allo spreco delle risorse regionali, come quelle della Formazione professionale, utilizzata troppo spesso per attività clientelari. Poi – ha continuato il governatore – sarà necessario creare una lista bianca che include le imprese pulite, dobbiamo eliminare la mafia dagli appalti, bisogna approvare la riforma degli Ato per salvare i lavoratori e si deve recuperare il gap nelle infrastrutture attivando in Sicilia la rete ad alta velocità”
Crocetta infine affronta il tema del bilancio: “Dobbiamo essere sinceri: se si sono prodotti 5 miliardi di deficit è perché la Regione ha speso più di quanto ha incassato. E troppo spesso non si riesce a pagare puntualmente i fornitori, motivi di ulteriore crisi. Comunque, noi stiamo preparando un miliardo di riduzione della spesa. Un’azione che ci dà credibilità. I tagli non riguarderanno lo stato sociale. Proveremo a rendere produttiva una parte del precariato”.
Secondo la tabella di marcia del governo regionale, l’esercizio provvisorio dovrebbe essere esitato il 27 per essere portato l’indomani in aula per l’approvazione. Per vararlo in tempo, il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha annunciato che il  Parlamento si riunirà anche il 31 dicembre. Entro la fine  dell’anno, l’Ars dovrà anche dare il via libera al disegno di legge che  proroga i contratti dei precari della Regione e dà indirizzi  per quelli degli enti locali, una platea di circa 25 mila  persone.

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