Ars, oggi approvazione legge salva precari e comuni
In commissione lavoro dell’Ars, passa il testo che contiene la proroga dei contratti in scadenza il 31 dicembre. Ma viene cancellata la norma che prevedeva il vincolo per le imprese che vincono gli appalti di assumere una quota di precari dalle pubbliche amministrazioni. La giunta Crocetta infatti aveva inserito nel disegno di legge, l’obbligo di assumere almeno il 20% dei contrattisti. Così comuni e Regione avrebbero alleggerito il personale. Ma un confronto informale col commissario dello Stato ha suggerito di evitare rischi di impugnative e riscrivere il testo indicando solo che gli enti, possono inserire nei bandi, una clausola che attribuisce un vantaggio alle imprese disposte ad assumere precari in caso di vincite nelle gare d’appalto.
Dovrebbero essere prorogati anche i contratti Cocopro e Cococo.
Per il resto, la legge da il via libera alla proroga fino al 30 aprile per tutte le altre categorie: i 20 mila Lsu degli enti locali, gli Asu, il personale dell’assessorato ai rifiuti e della protezione civile e in genere tutte le sigle che ogni anno ricevono la proroga. I fondi sono stati stanziati anche per i lavoratori ex Pip ed Eas.
L’approvazione della legge dovrebbe avvenire entro stasera.
Intanto il presidente della Regione Rosario Crocetta e l’assessore all’Economia Luca Bianchi, comunicano che è stato approvato il bilancio provvisorio della Regione, che fra le altre cose, assegna aiuti economici ai comuni a rischio fallimento. Oltre alle grandi città, rischiano il dissesto, centri come Bagheria e Monreale. Anche questa norma dovrà essere approvata dal parlamento siciliano entro oggi.
Com’era stato annunciato in fase di dichiarazioni programmatiche del Presidente, è previsto un risparmio di circa un miliardo di euro, che sarà effettuato attraverso un’oculata riqualificazione della spesa e un incremento reale di previsione di entrata, dice una nota della presidenza. Viene mantenuta la spesa sociale con particolare riferimento alla sanità, all’istruzione, alla famiglia, soggetti svantaggiati, le imprese, precari, forestali, le isole e il trasporto terrestre e marittimo, enti locali. È stato avviato il processo per l’attuazione dell’art 33 dello Statuto, che prevede che le imprese che hanno stabilimenti nel territorio della regione e sede legale all’esterno di essa, paghino le tasse in Sicilia per la parte del reddito prodotto nell’isola.