Aereo fuori pista a Punta Raisi, indagati tre assistenti di volo

Il gip di Palermo rigetta la richiesta di archiviazione formulata dalla Procura e ordina l’iscrizione nel registro degli indagati di tre assistenti di volo della Windjet che la sera del 24 settembre 2010, dopo il fuori pista dell’Airbus 319 in servizio da Fiumicino a Punta Raisi, non avrebbero prestato adeguato soccorso ai passeggeri. Nell’incidente non vi furono vittime fra i 123 passeggeri e i 7 uomini dell’equipaggio.
L’inchiesta vede imputati il comandante Raoul Simoneschi e il copilota Fabrizio Sansa. Gli assistenti di volo per le quali il giudice Guglielmo Nicastro ha ordinato l’indagine sono Maria Concetta Arduino, Mauro Molinelli e Tindara Ragona. Il Gip ha accolto l’opposizione presentata dai legali di alcuni dei passeggeri rimasti feriti.
Il fuori pista avvenne alle 20.07 di una sera d’intensa pioggia e i mezzi dei vigili del fuoco raggiunsero l’aeromobile 22 minuti più tardi. I passeggeri si avviarono a piedi verso l’aerostazione e diedero indicazioni sulla posizione dell’aereo. Le prime ricerche, infatti, furono fatte in mare.
L’avvocato Mauro Torti, che assiste uno dei nove passeggeri e un’associazione no profit per la sicurezza del volo, nella memoria presentata al Gip ha riepilogato i presunti errori nei soccorsi. A cominciare da quelli che sarebbero stati commessi dall’equipaggio: “Le 123 persone presenti sul velivolo furono costrette, anche se infortunate, a raggiungere a piedi, sotto una pioggia incessante e in stato di choc, le aree dell’aerostazione distanti due chilometri. Non furono raccolte, contate e instradate verso luoghi sicuri”. Ed ancora, è stato contestato “il notevole ritardo con cui i vigili del fuoco sono giunti sul luogo del sinistro quando ormai nessun passeggero era presente. Solo le fortunose condizioni meteo non hanno reso necessario il loro intervento”. Così come ritardi ci sarebbero stati nell’arrivo delle ambulanze del 118.

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