Partinico, si avvia a conclusione processo contro Giovanni Vitale per taglieggiamenti

Sono attese per il prossimo 6 dicembre le sentenze giudiziarie nei confronti dei partinicesi Giovanni Vitale, figlio del boss Vito, di Santino Lo Biundo e dei fratelli Pietro e Giovanni Serra, tutti imputati nel processo scaturito dalla denuncia di due imprenditori taglieggiati. Questa mattina, nell’aula bunker del carcere Pagliarelli, infatti, si è tenuta la penultima udienza del procedimento giudiziario che vede alla sbarra coloro che hanno scelto di essere giudicati con il rito abbreviato. Soltanto Alfonso Bommarito, di Borgetto, anch’egli implicato nell’inchiesta, verrà processato con il rito ordinario. I 5, vennero denunciati alle forze dell’ordine, dagli imprenditori Giuseppe e Giovanni Amato di Partinico, che fanno parto della locale associazione antiracket, a seguito dei danneggiamenti subiti nel novembre del 2010, quando si videro dare alle fiamme due autovetture e il portone d’ingresso della loro abitazione. Per gli imputati al processo che sta per concludersi, il pubblico ministero Francesco Del Bene ha richiesto la condanna a 5 anni per il figlio del boss, Giovanni Vitale e a 4 anni ciascuno per i fratelli Pietro e Giovanni Serra e per Santino Lo Biundo. Gli imprenditori Amato, nel procedimento, si sono costituiti parte civile insieme ad alcune associazioni antiracket ed antiusura locali tra cui Addio Pizzo, Libero Futuro e l’associazione Pio La Torre. Oggi, l’arringa del legale difensore di Giovanni Vitale. Il presidente della corte, Petruzzella, ha rinviato l’udienza al 6 dicembre per le sentenze.

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