Partinico, coniugi indagati per gestione enti di formazione

Ancora un volta nell’occhio del ciclone la formazione in Sicilia, ed in particolare due enti con sede a Partinico: l’Aiprig e l’Istituto San Gabriele. Nel mirino della Procura della Repubblica, come pubblica oggi il sito web Live Sicilia, sarebbe finita una coppia di coniugi: i partinicesi M.C. insegnante, e C.L.B. vigile del Fuoco. I due, avrebbero organizzato i corsi di formazione professionale in casa loro, una villa di contrada Ramo e poi si sarebbero fatti rimborsare l’affitto della Regione. Secondo l’accusa, i due coniugi avrebbero sub affittato l’immobile dove abitano, agli enti che loro stessi dirigono. E per migliaia di euro al mese. Quando è stato necessario affittare un secondo immobile per tenervi i corsi, invece, gli indagati avrebbero sborsato solo poche centinaia di euro ad un compaesano. A parità di superficie, naturalmente. La conferma che gli indagati abitino nella stessa casa dove si terrebbero le lezioni, sarebbe emersa dall’analisi dei consumi elettrici. Ma questo sarebbe solo uno degli illeciti che ruoterebbero attorno ai due enti, scoperti su segnalazione della Procura Regionale della Corte dei Conti e affidati dal pubblico ministero Roberto Tartaglia al nucleo di polizia tributaria delle fiamme gialle. Le indagini su possibili profili di danno erariale sono coordinate invece dal pubblico ministero Salvatore Chiazzese. A cui spetta l’onere, accertati gli eventuali illeciti, di chiarire se ci siano state delle responsabilità da parte dei dirigenti che hanno dato il via libera ai finanziamenti o dei funzionari che hanno rendicontato le spese. Dal 2002 ad oggi l’Aiprig e l’Istituto San Gabriele avrebbero ricevuto finanziamenti per circa tre milioni di euro. Fondi regionali che sarebbero serviti ad organizzare corsi per hostess e steward di banco, animatore turistico, addetto alla ricezione, operatore Office xp, operatore del benessere, massaggiatore e tecnico per la lavorazione dei metalli preziosi. La donna, M.C., risulterebbe iscritta nel libro paga dell’ente di formazione nonostante dal 2009 avesse ottenuto la cattedra in un liceo. Sarebbe stata, dunque, necessaria un’autorizzazione per il doppio lavoro. Accanto a sé la donna avrebbe assunto anche alcuni parenti. L’inchiesta penale starebbe adesso per concludersi e a giorni potrebbero scattare i rinvii a giudizio.

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