Palermo. Sgominata la banda di assalto ai tir, la merce rubata veniva portata a Carini
C’è anche il proprietario di un deposito di Carini tra gli arrestati della banda che assaltava i tir, si tratta di Ludovico Blandino finito dietro le sbarre insieme a Antonio Lo Coco, Fabio Prestigiovanni, Antonino Carra, mentre i domiciliari sono stati concessi a Antonino D’Alessandro, Alessandro Noto e Filippo Abbate. Sono tutti accusati di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di rapine a mano armata, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, ricettazione.e sequestro di persona. Le indagini hanno ricostruito un numero impressionante di assalti, ventidue tra il 2008 e il 2009, portati a termine contro autotrasportatori. L’attività della polizia stradale di Palermo, ha consentito di recuperare refurtiva per un valore di centinaia di migliaia di euro e di restituirla ai legittimi proprietari. La merce rubata veniva staccata nel deposito di Carini di proprietà di Blandino. Dietro le rapine ai tir però ci sarebbe la mano di Cosa Nostra; infatti Fabio Prestigiovanni, il capo della banda sgominata stamattina dalla polizia stradale era un uomo vicino ai boss di Altarello, già condannato per racket delle estorsioni. Insieme ad un altro pezzo grosso della banda delle rapine ai camionisti, Antonino Lo Coco, vessava i negozianti di corso Calatafimi per conto del boss Michele Armanno. Stamattina Prestigiovanni e Lo Coco hanno ricevuto una misura di custodia cautelare in carcere. Si trovano già in cella dal 2009. Altre undici persone, sono considerati complici della banda che assaltava i tir, c’erano autisti compiacenti e commercianti che ricettavano la merce, adesso sono indagati per favoreggiamento A coordinare l’indagine della Polstrada il pm Maurizio Bonaccorso. In questi anni le rapine avrebbero fruttato nelle tasche dei malviventi oltre un milione di euro. “Stasera c’è partita a calcetto”, era il termine che indicava al telefono la parola d’ordine per dare il via all’assalto. Consolidato il modus operandi il Tir veniva avvicinato dalle auto e costretto ad accostare. Il camionista poi veniva minacciato con delle armi e sequestrato, quindi portato in giro fino a quando il Tir veniva svuotato. Infine, la vittima veniva rilasciata sul ciglio di una strada e il camion abbandonato alla periferia della città. La merce rubata, prosciutti, vini, liquori e altri alimentari venivano poi venduti agli ambulanti dei mercatini attraverso il ricettatore. La polizia stradale ha seguito la banda per tre anni , arrestando nel 2009 Lo Coco e Prestigiovanni. Intercettazioni telefoniche ambientali hanno poi permesso di ricostruire le rapine in diretta.