Delocalizzazione distilleria Bertolino. Rifondazione Comunista: “nessun momento storico, preoccupati per salute e ambiente”
Mentre la puzza nauseabonda della distilleria Bertolino di Partinico, continua ad invadere la città, il torrente Puddastra a vomitare dentro il mare di San Cataldo tonnellate di materiale che devastano i fondali e la fauna marina, gli alberi di Corso dei Mille, simbolo di civiltà e di decoro, che cadono sotto la mannaia di una Amministrazione comunale capace soltanto di sradicare e devastare e a convenienza, i rifiuti dal costo milionario pendono dai balconi invadendo ogni angolo della città e delle periferie ,il Sindaco Salvo Lo Biundo convoca una Conferenza Stampa e si presenta in notevole ritardo. Questa l’analisi del partito della rifondazione comunista di Partinico ma ad onor del vero, e non per smentire Rifondazione, noi che eravamo presenti, abbiamo ricevuto la giustificazione da parte del primo cittadino che ha motivato il ritardo con problemi di carattere personale. E su questo non si può sentenziare. Tornando alla nota di Rifondazione Comunista, gli esponenti del partito fanno il punto su alcuni aspetti della presentazione del progetto di massima da parte della Bertolino al Comune. La prima è che la stampa non ha avuto la possibilità di visionare il progetto -e questo è vero-, la seconda che la Bertolino, realizzerà un impianto non solo per continuare la distillazione ma soprattutto la produzione di energia senza chiarire quale veramente sarà la materia prima che dovrebbe produrla lasciando nel dubbio chi teme l’uso dei rifiuti cosi’ come gli industriali del settore auspicano da tempo come nuovo business e sui quali, rifiuti, la mafia ha sempre fatto affari d’oro. Il terzo aspetto sul quale rifondazione punta l’attenzione riguarda la realizzazione della nuova industria in contrada Bosco Falconeria, dove la Bertolino si avverrebbe dell’utilizzo dei propri terreni ma con possibilità di esproprio dei vicini lotti privati ed ancora, la distilleria vorrebbe utilizzare 30 litri di acqua al secondo dall’invaso Poma, una quantità enorme -affermano i comunisti- che sottrarrebbe le risorse idriche sia alle città che se ne servono sia alle campagne del partinicese. Infine siamo venuti a conoscenza -scrive Rifondazione, riportando il comunicato stampa diffuso dal Comune- che “la nostra industria utilizzerà tecnologie all’avanguardia per abbattere le emissioni di odori molesti e costruirà appositi contenitori per lo stoccaggio delle vinacce in cemento,ventilati e coperti”. Finalmente dopo decenni di scontri e di lotte -dice ancora Rifondazione- abbiamo appreso due verità da noi denunciate e da sempre respinte dalla titolare della distilleria Bertolino: che gli odori sprigionati dagli impianti di viale dei Platani sono molesti e dunque, elemento determinante per la chiusura della fabbrica e che l’azienda non ha mai voluto realizzare contenitori coperti e ventilati che sono invece obbligatori per legge. Quel che a noi appare sconcertante -conclude la nota dei comunisti di Partinico- è che questa folcloristica amministrazione comunale spaccia per storico non solo l’avere tollerato e continuare a tollerare, la presenza devastante di una simili industria ma costruisce una nuova era carica di gravi e grandi preoccupazioni per la salute dei cittadini e per l’equilibrio del nostro ambiente naturale .