Terrasini. Arsenale in un terreno, assolto Domenico Saputo
Era stato arrestato nel marzo scorso perchè in un terreno di sua proprietà i carabinieri avevano rinvenuto -dopo una segnalazione- armi micidiali, perfettamente funzionanti e pronte per l’uso: un mitra, un fucile a pallettoni e decine di munizioni. Ma il piccolo arsenale non è certo che fosse suo, perciò il il giudice della sezione distaccata del Tribunale di Carini, Stefania Brambilla, ha assolto Domenico Saputo, 63 anni, allevatore di Terrasini, inizialmente indicato come vicino al clan del defunto boss di Cinisi, Tano Baldalamenti. Infatti Saputo ha dei precedenti penali per associazione a delinquere di tipo mafioso, detenzione e porto abusivo di armi, tentato omicidio, tentata violenza sessuale, rapina, furto, ricettazione, spaccio di sostanze stupefacenti e fabbricazione e detenzione di materiale esplodente, reato quest’ultimo che lo aveva portato in cella. Ma con l’arsenale ritrovato a marzo in un terreno di sua proprietà a Terrasini non c’entrerebbe nulla, i suoi legali, gli avvocati Giuseppe Giannusa e Carlo Ventimiglia hanno infatti dimostrato l’estraneità dell’imputato alle accuse. Quindi contro Domenico Saputo sono mancati i riscontri. I carabinieri nel terreno di Terrasini ed esattamente nell’intercapedine ricavata nella recinzione tra le pietre del muro, avevano trovato occultato dentro un sacco in plastica, un fucile mitragliatore d’assalto da guerra M58, di fabbricazione cecoslovacca, calibro 7.62, con la matricola abrasa e a distanza di pochi metri un fucile sovrapposto calibro 12, smontato in due parti, anch’esso custodito all’interno di un sacco impermeabile. Ed ancora 55 munizioni calibro 7.62 e 10 cartucce calibro 12, con palla unica. Domenico Saputo dopo essere stato arrestato per l’arsenale era finito in carcere, aveva ottenuto i domiciliari ed era in queste condizioni da sei mesi, adesso è stato assolto perchè mancano gli elementi certi per stabilire se quelle armi fossero state nascoste lì da qualcun altro