Omicidio Palazzo. Corleone, confermate in appello le condanne per gli assassini
Confermata la pena in appello a 23 anni e mezzo per Rosario Oliveri mentre Leoluca Oliveri dovrà scontare 22 e mezzo. Padre e figlio sono gli assassini di Giuseppe Palazzo, l’operaio forestale di 38 anni ucciso a colpi di fucile nelle campagne di Corleone il 7 luglio del 2008. Dietro al delitto secondo quanto ricostruito dall’accusa, un banale dissidio per motivi legati ai confini dei terreni della vittima e degli assassini. Rosario Oliveri, allevatore, qualche giorno prima dell’omicidio avrebbe avuto una lite con Palazzo. All’assassinio, secondo la corte, avrebbe partecipato anche il padre. Ad accompagnare all’ospedale dei Bianchi Giuseppe Palazzo, fu lo stesso Rosario Oliveri, che scese davanti al nosocomio imbracciando ancora il fucile. Quel giorno in contrada Rubina, Giuseppe Palazzo stava lavorando sul suo fondo, quando è stato colpito al petto, i pallettoni fuoriusciti dalla schiena gli devastarono l’emitorace sinistro. Sulla scena del crimine il trattore della vittima fu trovato su un crinale in leggero declivio con l’erpice ancora infisso nella terra. Giuseppe Palazzo cadde da una ventina di metri dal suo mezzo agricolo in mezzo alla paglia del campo di grano di proprietà degli Oliveri. L’operaio forestale con contratto da 101 giornate, morto per un banale dissidio per motivi di confine, lasciò la moglie Giuseppina Cortimiglia e due figlie una di dodici e l’altra di sette anni. Adesso in appello, i giudici oltre a confermare le condanne per i due assassini, hanno anche confermato le provvisionali, a titolo di risarcimento dei danni, concesse ai familiari della vittima e al comune di Corleone, che si è costituito parte civile anche se l’omicidio di Palazzo non è di matrice mafiosa