Carini, pena sospesa per i due piromani di Montagna Longa
Condannati i due piromani che stavano tentando di appiccare il fuoco lo scorso 11 settembre, su Montagna Longa tra Carini e Montelepre.
Niente pena esemplare però: un anno e dieci mesi per entrambi. Le condanne sono state inflitte dal giudice monocratico della prima sezione del Tribunale, Claudia Rosini, che ha concesso a Giuseppe Mannino, di 29 anni, mandante e Francesco Scicolone di 18 anni, esecutore, le attenuanti generiche e lo sconto di pena previsto per il rito abbreviato.
Un altro imputato, C.B., di appena 15 anni, sarà giudicato invece dal tribunale dei minorenni. Fra l’altro si trattava solo di un tentativo di incendio, e anche questo ha inciso sulla misura della pena. Alla fine, dunque, ha pagato la linea difensiva dell’avvocato Gaspare Genova, che con il rito speciale prescelto, e facendo leva sul fatto che i giovani fossero incensurati e sulla loro giovane età, ha evitato una pena severa, ottenendo anche la sospensione, perchè la condanna è al di sotto dei due anni.
Innegabile la responsabilità, sopratutto per quel che riguarda Scicolone: c’è un ampio servizio di foto che lo ritrae mentre, in compagnia di C.B., a bordo di un vespino blu, stava cercando di appiccare il fuoco alle pendici di Montagna Longa.
Ma a fermarli sono stati gli uomini della Forestale che li arrestarono, ma furono rimessi in libertà per mancanza di esigenze cautelari. Una esposto anonimo aveva informato le guardie boschive che il padre di Giuseppe Mannino, un uomo di 55 anni, proprietario di alcuni terreni nella zona di Santa Venera, nel carinese, avrebbe voluto eliminare il bosco per ampliare l’area da destinare al pascolo. Erano così state messe sotto osservazione le loro stalle. E gli appostamenti avevano portato all’arresto dei due. Dopo aver appiccato il fuoco, Scicolone, insieme al giovane di 15 anni, avevano raggiunto Giuseppe Mannino.