Ars, il deputato Mineo indagato per abuso d’ufficio
Nuova indagine sul deputato regionale siciliano Franco Mineo: l’esponente di Grande Sud ha ricevuto un avviso di garanzia per abuso d’ufficio per una vicenda del 2006, quando era assessore comunale, a Palermo, con delega alla Protezione civile.
Ad inguaiarlo e’ stato il tg satirico di Canale 5 Striscia la notizia: Mineo, occupandosi dell’affidamento a sette associazioni del servizio di vigilanza nei mercati rionali del capoluogo siciliano, avrebbe consentito che le stesse associazioni presentassero un unico progetto fotocopia. Particolare che non è sfuggito a Striscia la notizia.
L’inchiesta e’ della sezione pubblica amministrazione della polizia giudiziaria e dello stesso fatto si occupa anche la Corte dei conti, per un presunto danno erariale superiore ai 300 mila euro, addebitato a dieci assessori della giunta guidata dal pidiellino Diego Cammarata.
Oggi gli avvocati Ninni Reina e Angelo Mangione ribadiscono “la piena legittimità dell’operato di Mineo”. Restano “a disposizione dei magistrati” davanti a cui sono certi di “potere fare valere le nostre ragioni, convinti della assoluta irrilevanza penale e contabile della condotta che viene contestata”. Nessun commento, invece, da Mineo che preferisce mantenere la linea del silenzio “in segno di rispetto della magistratura verso cui nutre piena fiducia”. Parla invece il figlio, Andrea Mineo, consigliere comunale a Palermo, che escludendo una possibile sua candidatura alla regione al posto del padre, dichiara che l’abuso d’ufficio è “un reato discutibile, quasi inesistente.”
Mineo è già sotto processo per un’altra indagine che riguarda l’intestazione fittizia di beni e malversazione. Secondo gli inquirenti, il deputato sarebbe un prestanome di Galatolo, esponente dell’omonima famiglia mafiosa dell’Acquasanta.
Appresa la notizia, si sono riuniti ieri sera i vertici di Grande Sud che decideranno se far ricandidare comunque Franco Mineo nella lista a sostegno di Gianfranco Miccichè.