“Progetto Perseo”, 480 persone, sfruttate, non pagate ed obbligate a lavorare in nero.
di Federico Orlando
“Perseo” è il nome di un progetto dell’Assessorato della famiglia, delle politiche sociali e delle autonomie locali della Regione Sicilia finanziato dal Fondo sociale europeo.
L′obiettivo del progetto era quello dell′inclusione di 480 persone appartenenti, ascoltate bene… alla “priorità sociale” con disabilità e disagio o con devianze giovanile, attraverso percorsi di formazione finalizzati all’inserimento lavorativo. Sono stati selezionati residenti nella Regione Sicilia di età compresa tra i 18 e i 64 anni, inoccupati o disoccupati, «appartenenti a nuclei familiari multiproblematici,
L’iniziativa è stata promossa insieme dai comuni di Partinico, Alcamo, Balestrate, Borgetto, Calatafimi–Segesta, Giardinello, Montelepre e Trappeto, oltre all′Azienda sanitaria provinciale di Trapani. Sono stati selezionate 200 persone Alcamo, 140 a Partinico, 34 a Calatafimi, 28 a Borgetto e Montelepre, 26 a Balestrate, 13 a Trappeto, 11 a Giardinello. Il lavoro previsto dal progetto si è concluso per tutti, 8 mesi fa, il primo gennaio 2012.
Attraverso una serie di bonus per ogni ora di lavoro svolto, i partecipanti al progetto, avrebbero dovuto ricevere un compenso pari a 1500 euro circa, per quattro mesi di occupazione, ma dopo aver effettuato il lavoro previsto, hanno ricevuto solo il 40% del compenso ed aspettano ancora la differenza. Nel mese di maggio scorso,sono stati tutti convocati presso la Cantina Borbonica di Partinico, paese capofila del progetto e gli è stato comunicato che se dal mese di gennaio 2012, quando si è chiuso il progetto, ad oggi, qualcuno avesse trovato un’occupazione regolare, deve restituire parte dell’acconto ricevuto. Siamo intanto arrivati alla metà del mese di agosto nessuno ha percepito tutta l’indennità dovuta e per giunta nessuno può lavorare perchè perderebbe il diritto ad una parte del compenso maturato per un lavoro già svolto. Ma come, il progetto Perseo è nato per l’inserimento nel mondo del lavoro di soggetti appartenenti alla “priorità sociale” con disabilità e disagio, inoccupati o disoccupati, ed appartenenti a nuclei familiari multiproblematici, e adesso li tengono digiuni e senza la possibilità di lavorare ? Gran bello aiuto ! Ricordiamoci che non stiamo parlando di soggetti che stanno bene economicamente ma del tutto al contrario. Un altro aspetto gravissimo è che essendo impensabile che in otto mesi nessuno dei 480 soggetti abbia lavorato, è logico dedurre che lo abbiano fatto in nero, quindi i Comuni incentivano un grave aspetto della Illegalità. Riepilogando… 480 persone socialmente svantaggiate, hanno preso parte ad un progetto europeo, non sono ancora state pagate e non possono ufficialmente lavorare se non in nero. L’ennesimo paradosso di una Sicilia amministrata sempre più da soggetti incapaci di aiutare realmente chi ha bisogno e per di più complici di una politica sciagurata che pensa solo al piacere di chi gestisce il potere ed i grandi flussi economici, infischiandosene della povera gente.