Borgetto. Lettera intimidatoria contro l’imprenditore Francesco Billeci
“TE NE DEVI ANDARE DA BOGGETTO PERCHE SEI UNO SBIORRO CHE DICI TU AIUTI L’IMPRESARI A DENUNCZIARE HAI CAPITU. TANTO NOI LO SAPPIAMO OGNI MATTINA SEI CON AMATO ALLA FONTANA A PRENDERTI CAFE STAI ATTENTO CU STA ASSOCIAZIONE
DI RACHET TI DEVI DIMETTERE TE NE DEVI ANDARE STAI ATTENTO SBIRRO BURGITANO E LA DEVI SEMETTERE DI SCRIVERE MINCHIATE. OK TI RACCOMANDIAMO DI FARTI I CAZZI TUOI ASSIEME ALL’AMICO TUO MANIACI VA BENE”. E’ il contenuto di una lettera intimidatoria recapitata a Francesco Billeci, imprenditore di Borgetto presidente della consulta antiracket e antiusura Libero Jato di Partinico e Borgetto. Un inquietante messaggio rivolto non solo a Billeci ma anche al giornalista di Tele Jato Pino Maniaci, espressamente citato nella missiva. L’imprenditore borgettano ha ricevuto la minaccia nei giorni scorsi ed ha presentato denuncia contro ignoti al commissariato di Polizia di Partinico ed ha informato anche Enrico Colajanni, presidente di Libero Futuro, del quale la locale associazione antimafia è una costola. Nel verbale di denuncia Francesco Billeci racconta anche di avere sostenuto ed accompagnato nei mesi scorsi gli imprenditori Giuseppe e Giovanni Amato, padre e figlio, dalla polizia per denunciare i danneggiamenti subiti nei pressi della loro abitazione l’11 novembre del 2010, quando si videro dare alla fiamme due autovetture e il portone d’ingresso della propria dimora. La Procura di Palermo dopo la denuncia dei due imprenditori ha aperto un’inchiesta, emettendo delle ordinanze di custodia cautelare in carcere per Alfonso Bommarito, Santino Lo Biundo, Giovanni Vitale e i fratelli Pietro e Giovanni Serra. Ne è scaturito un processo e Giuseppe e Giovanni Amato si sono costituiti parte civile insieme ad alcune Associazioni Antiracket ed Antiusura. Francesco Billeci guida un movimento di legalità al quale hanno aderito circa trenta persone tra imprenditori, commercianti e liberi professionisti e al quale ultimamente è stato assegnato un bene confiscato alla famiglia mafiosa dei Vitale, in via Ugo Foscolo 123 a Partinico. “Non mi sono mai tirato indietro -ha dichiarato tra l’altro Billeci alla polizia- ho accettato senza remore la presidenza dell’associazione antiracket ed antiusura di Borgetto e Partinico, ho stretto un forte legame con Libero Futuro di Enrico Colajanni ed ho scritto un libro contro Cosa Nostra, “Segreti di Mafia” edito da “La Zisa” di Palermo.
E a Francesco Billeci ma anche al collega giornalista Pino Maniaci -citato nella lettera intimidatoria recapitata all’imprenditore di Borgetto- va tutta la solidarietà della redazione giornalistica di Tele Occidente