Alcamo e Partinico sforano il patto di stabilità
Ci sono anche i comuni di Alcamo e Partinico, tra i comuni finiti sotto la mannaia del Ministero degli interni che ha controllato la stabilità dei conti degli enti locali italiani. Le verifiche fanno riferimento all’anno fiscale 2010 e hanno accertato che i municipi di Trapani e Messina hanno sforato il patto di stabilità insieme a quelli di Alcamo, Bagheria, Barcellona Pozzo di Gotto, Belmonte Mezzagno, Campobello di Mazara, Casteltermini, Erice, Partinico, San Cataldo, Santa Flavia, Sciacca e Tremestieri Etneo.
Le sanzioni sono state applicate sotto forma di somme “da recuperare su fondi erogati dal ministero dell’Interno”. Il Comune meno virtuoso per importo complessivo della sanzione applicata è quello di Messina multato per 7 milioni 52 mila 209 euro. Trapani, invece, si vedrà trattenuti dal Viminale 2 milioni 412 mila. Somme significative anche per Alcamo che dovrà restituire al ministero degli Interni 1 milione 190mila 99 euro; Nel palermitano Bagheria, 1 milione 156 mila 558; Belmonte Mezzagno 192 mila euro; Partinico, 598 mila euro; . Complessivamente in Sicilia sono applicate sanzioni per più di 16 milioni di euro.
Il patto di stabilità è un accordo stipulato nel 1997 dai paesi membri dell’Unione per il controllo delle politiche di bilancio e mantenere i requisiti di adesione all’unione monetaria dell’euro zona.
Il patto di stabilità non è altro che una misura contabile che interessa i bilanci degli enti locali e che ha come finalità quella di ridurre l’indebitamento pubblico. Uno sforamento già nell’aria e atteso per molti comuni, già in crisi di liquidità per pagare dipendenti e fornitori.