Vincenzo Scarantino scomparso nel nulla
Di lui non si hanno più notizie. E’ disperso. Non si trova più. A vent’anni esatti dalla strage di via D’Amelio del 19 luglio 1992 che ha falsamente confessato di avere compiuto, Vincenzo Scarantino è scomparso. Da quindici giorni i suoi due telefoni cellulari squillano a vuoto. Il falso pentito, secondo quanto scrive La Repubblica, non risponde più al funzionario della Dia con il quale è rimasto in contatto per la sua sopravvivenza. Si sono perse così le tracce dell’uomo chiave dei misteri dell’eccidio in cui morirono il giudice Paolo Borsellino e gli agenti di scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. E’ dai primi giorni di luglio che Scarantino avrebbe improvvisamente abbandonato la casa dove abitava nel nord Italia dall’ottobre scorso, quando le sue dichiarazioni fasulle sull’uccisione di Borsellino hanno portato alla revisione del processo per il massacro di venti anni fa e alla scarcerazione di sette imputati condannati ingiustamente all’ergastolo. Anche lui, indagato per calunnia, è tornato in libertà pur essendo escluso dal programma di protezione riservato ai collaboratori di giustizia. L’ex pentito, le cui dichiarazioni hanno depistato le indagini, dopo essere stato rinnegato dai suoi familiari era rimasto senza un lavoro, senza un posto dove abitare senza un’altra identità dietro alla quale nascondersi.