Incendi da Palermo a Castellammare del Golfo
Giornata di duro lavoro per gli operatori antincendio che ieri sono stati impegnati su più fronti per spegnere le fiamme che hanno divorato centinaia di ettari di territorio. Diversi roghi sono stati appiccati nel palermitano e nel trapanese, a Partinico e a Balestrate. Ma l’azione dei vigili del fuoco, forestale e protezione civile si è concentrata sopratutto su Monte Cuccio, alle spalle di Palermo, al confine con il territorio di Monreale, dove si è recato personalmente il sindaco Leoluca Orlando esprimendo “apprezzamento per un lavoro durissimo. Anche se è stato necessario evacuare in modo precauzionale alcune famiglie, si è evitato che vi fossero danni alle persone e alle case, ma resta il gravissimo danno ambientale con la sostanziale desertificazione di Monte Cuccio.” “E’ un danno che la natura potrà riparare solo con un tempo lungo – ha affermato Orlando – e proprio per questo sulle aree di competenza del Comune di Palermo l’Amministrazione apporrà i vincoli di inedificabilità previsti dalla legge per le aree colpite da incendio, validi per almeno 15 anni. “Se l’obiettivo di chi ha compiuto questo atto scellerato – ha concluso Orlando – era quello di poter dare vita a progetti speculativi, almeno per quanto riguarda le aree ricadenti nel territorio comunale di Palermo, ciò sarà impedito.”
E’ stato denunciato un uomo di 64 anni, vigile urbano in pensione, che mentre bruciava sterpaglie non è stato più in grado di controllare le fiamme che si sono dirette verso il demanio di Castellaccio.
Un incendio ha interessato anche Monte Inici a Castellammare del Golfo. Il rogo è stato appiccato in mattinata su più fronti. Le fiamme hanno interessato una vasta area boschiva demaniale. Nelle operazioni di spegnimento sono intervenuti 4 Canadair ed un elicottero, oltre a 50 uomini del servizio antincendio della forestale che hanno fatto i conti con temperature elevatissime e un forte vento , che hanno complicato le operazioni di spegnimento che si sono concluse soltanto stamattina.