Anche in Sicilia è tempo di spending review
L’ottimismo del presidente Lombardo che ieri è uscito da Palazzo Chigi ribadendo che i conti della Sicilia sono in ordine, stride con il freddo comunicato diramato dalla presidenza del Consiglio dopo l’incontro con il premier Monti: una nota in cui si annuncia, nei fatti, che i conti della Sicilia sono sotto chiave. La Regione, se vorrà continuare ad ottenere risorse dallo Stato dovrà attuare un piano di rientro esteso a tutte le voci del bilancio, sulla scorta di quello che, nel 2007, il governo nazionale impose per la Sanità. In pratica anche in Sicilia dovrà essere attuata una spending review regionale ovvero un insieme di tagli, riduzioni delle spese, delle consulenze, e anche del personale, che verrà aggiunto al disegno di legge sull’assestamento di bilancio. E che dovrà ricevere l’ok definitivo dall’Ars. Un’approvazione per nulla scontata considerati che in alcuni casi, saranno tagli sanguinosi.
Ma i tagli, manco a dirlo, non colpiranno loro: i 90 inquilini di Palazzo dei Normanni, che già questo mese resteranno senza stipendio. La Regione è al verde e i deputati infatti dovranno attendere fino ad agosto per incassare gli oltre 13,000 euro di indennità, senza contare le prebende varie. Un problema che si estende anche ai dipendenti della regione
Lombardo, ieri sera, durante il via libera all’emendamento non c’era. E dopo le dichiarazioni di qualche giorno fa, con le quali il governatore aveva energicamente assicurato che “non avrebbe tagliato nessuna testa”, già qualcuno sussurra che la sua assenza dalla giunta di stasera non sia stata, in fondo, soltanto un caso.